IL PRINCIPIO DI ICHINEN SANZEN
I TREMILA REGNI E LA VITA
Secondo T’ien-t’ai il Sutra del Loto è l’insegnamento supremo, perché contiene il principio di ichinen sanzen (tremila condizioni in un solo istante di vita) che rivela il mistico rapporto fra la Legge e i fenomeni; ichinen sanzen è l’intuizione della Legge contenuta nella sua vita.
Ichinen sanzen significa tremila condizioni nell’unica mente; ichinen (una sola mente) è l’espressione filosofica della natura immutabile della Legge dell’universo; sanzen indica la pluralità di fattori che rappresenta il mondo fenomenico. Questi due concetti insieme racchiudono unità e molteplicità, realtà e apparenza.
Gli insegnamenti provvisori esposti prima del Sutra del Loto sostenevano che tutti i fenomeni derivano dalla mente, nel Sutra del Loto mente e fenomeni sono “due ma non due” e che l’uno non può esistere senza l’altro. La relazione fra ichinen e sanzen è come una goccia d’acqua che non differisce in alcun modo dall’oceano stesso.
Solo partendo dall’esame delle tremila condizioni che ci definiscono e ci delimitano, è possibile percepire la Buddità presente nella nostra vita.
Ichinen sanzen, è uno dei principali concetti dell’insegnamento Buddista. Come tutti i principi buddisti, è estremamente facile e complesso, ma essenziale, per capire il perfetto funzionamento della vita, con tutto ciò che comporta.
ICHI = uno
NEN = istante TREMILA REGNI IN UN SOLO ISTANTE DI VITA
SANZEN= tremila
La teoria di ichinen sanzen fu sviluppata in Cina, nel VI secolo d.C. da T’ien-t’ai, teorico buddista, insignito del titolo di Grande Maestro dalla corte imperiale: basò la sua teoria sul Sutra del Loto che, anche per merito suo, arrivò ad essere considerato il supremo insegnamento del Budda.
Ichinen - "uno" ma anche "una mente" o "un pensiero" e si riferisce alla vita che si manifesta in ogni momento della nostra esistenza.
Sanzen - "tremila", indica i fenomeni dell’universo: il numero tremila deriva dalla moltiplicazione dei diversi principi contenuti e costituenti ichinen sanzen.
Questo fondamentale principio mostra la compenetrazione, momento per momento, tra il mondo fenomenico e la realtà fondamentale della vita, per cui tutti i fenomeni esistono in ciascuno degli istanti di una vita individuale, e che in ogni istante esiste un illimitato potenziale. Semplicemente significa che in un singolo istante, che viene paragonato alla durata della sessantesima parte di uno schiocco delle dita, è contenuto ogni possibile sviluppo di vita: in particolare sono sessantacinque gli istanti in uno schiocco di dita. Secondo il Buddismo la durata temporale di un istante è infinitesimale e tutti questi momenti ridottissimi, fluiscono ininterrottamente dal passato, al presente, al futuro attraverso un tempo che non ha inizio, né fine. La vita trascende il tempo, perché in sé rimane immutata, come "sospesa" e indipendente, perché eterna:
"L’entità non è esistenza né non esistenza; né causa né circostanza; né se stessa né un’altra; né quadrata né rotonda; né corta né lunga; né sorgente né calante; né nascita né morte; né creazione né apparenza, né artificio (...) né blu né gialla, né rossa né bianca; né scarlatta né purpurea, né di alcun altro colore".(Sutra degli Infiniti significati)
La visione buddista del mondo prescinde dai confini di nascita e morte, nel senso che la realtà fondamentale di tutti i fenomeni, è rivelata ovunque, in me, negli altri, negli esseri senzienti e insenzienti e che, alternandosi, appare concretamente nella fase manifesta chiamata VITA e si ritira nella fase latente detta MORTE.
"Il Tathagata percepisce il vero aspetto del triplice mondo esattamente com’è.
Non vi è nascita né morte, non vi è esistenza in questo mondo né estinzione"
(Sutra del Loto, Durata della vita del Tathagata)
Tathagata – colui che è giunto dalla verità. E’ uno dei dieci titoli onorifici del Budda. Secondo l’insegnamento del Budda Shakyamuni, contenuto nel Sutra del loto, noi tutti siamo in grado di diventare Budda perché dotati a livello di potenziale.
Secondo Nichiren Daishonin "vero aspetto" contiene, sia ciò che è eterno sia ciò che è mutevole, quindi nascita e morte sono due funzioni intrinseche della vita eterna. Nascita e Morte sono espressioni dell’eternità della vita, e questa immutata ed eterna realtà è i fenomeni di nascita e morte: possiamo liberarci dalle sofferenze causate da tutto quello che è mutevole, solo quando ci risvegliamo alla verità senza tempo contenuta nel nostro ichinen. Quindi, in questo senso, noi diventiamo Tathagata = Risvegliati, cioè consapevoli.
Ogni istante trascende la nascita e la morte, ma anche il tempo e lo spazio, per cui ogni forma di vita è legata eternamente l’una all’altra nella totalità della vita mantenendo, contemporaneamente, la sua unicità.
" Alla luce del Sutra del Loto, la frase "tremila mondi in un istante di vita" ha due significati: contenere e permeare. Da un lato l’intero universo è contenuto in ogni istante, dall’altro ogni istante permea l’intero universo. Ogni istante è una particella di polvere che possiede gli elementi di tutte le terre nell’universo, o una goccia d’acqua la cui essenza non differisce in alcun modo dal vasto oceano" (Nichikan Shonin, Il triplice insegnamento segreto)
T’ien-t’ai, nel suo trattato, Grande concentrazione e introspezione, spiega come si struttura la dottrina di ichinen sanzen:
"Ogni singola entità di vita è dotata di dieci mondi e ogni mondo a sua volta contiene tutti gli altri. Si hanno così cento mondi. Poiché ogni mondo contiene trenta regni dell’esistenza, in cento mondi esistono tremila regni; questi tremila regni sono tutti presenti in una singola entità di vita.(…) Se non c’è vita, il discorso è chiuso, ma se c’è anche la più piccola forma di vita, essa contiene tremila regni."
Tremila:
10 mondi – ogni mondo contiene oltre a sé stesso gli altri 9 = 100 mondi
100 mondi – ognuno dei 100 mondi è dotato dei 10 fattori = 1000 fattori
1000 fattori – ognuno di questi fattori opera in 3 regni = 3000 regni
"10 Mondi": si riferisce a 10 condizioni esistenziali: Inferno, Avidità, Animalità, Collera, Umanità, Cielo, Apprendimento, Illuminazione parziale, Bodhisattva, Buddità. Queste condizioni non sono fisse ma variabili e si manifestano in ogni forma di vita e in ogni momento. Per ogni mondo che emerge gli altri 9 sono presenti, ma in latenza, così, nell’insieme diventano 100.
"10 fattori" sono: aspetto, natura, entità, potere, azione (o influenza), causa interna, relazione (o causa esterna), effetto latente, retribuzione (o effetto manifesto), e la loro coerenza dall’inizio alla fine. Ogni mondo contiene questi fattori.
"3 regni": regno delle 5 componenti della vita (forma, percezione, concezione, volizione, coscienza), regno degli esseri viventi, regno dell’ambiente.
Il principio di ichinen sanzen, basato sul Sutra del Loto, spiega che la mente o istante di vita, e il mondo fenomenico sono "due ma non due", vale a dire che tutti i fenomeni sono manifestazioni della realtà fondamentale che, a sua volta, esiste solo nei fenomeni mutevoli, perciò qualsiasi fenomeno nell’universo, essendo manifestazione del nostro ichinen, diventa una cosa sola con esso, in modo che ogni essere individuale sia direttamente collegato ad ogni altro fenomeno dell’universo. Visto che in ogni essere esistono i tremila regni, ogni fenomeno esiste perché interrelato agli altri. Secondo ichinen sanzen, ogni individuo possiede il potenziale per risvegliarsi all’eternità e illimitatezza della vita e, diventare così, un Budda, ma, purtroppo, generalmente, si tende ad ignorare questo potenziale, per cui, T’ien-t’ai indica due diversi generi di ichinen sanzen: teorico e reale.
Quello teorico è la vita dei comuni mortali, intendendo le persone non illuminate che, sperimentano tutti i 9 mondi in modo attivo, ma in cui, la Buddità, rimane latente.
Quello reale è il contrario, cioè è la percezione della vita del Budda, dove il mondo di Buddità si manifesta attivamente.
Nel Sutra del Loto, nel 2° capitolo, il Budda spiega l’ichinen sanzen teorico, affermando che la Buddità esiste in potenza in ogni persona dei 9 mondi, mentre nel 16° capitolo, intitolato Durata della vita del Tathagata, l’ichinen sanzen è reale, perché la Buddità è manifesta nella vita del Budda.
Secondo il Buddismo di Nichiren Daishonin , anche in questo capitolo l’ichinen rimane teorico, perché è descritto solo come effetto e non rivela la causa che ha permesso a Shakyamuni di illuminarsi, e non chiarisce la realtà fondamentale.
DIECI MONDI
"Immaginate che sia lunedì mattina. Avete appena spento la sveglia che vi ha risvegliato da un sonno profondo e pacifico. Con un grugnito vi spingete fuori dal letto e aprite le tende. Sta piovendo. Vi vestite e andate in cucina dove accendete il fornello, date da mangiare al gatto e vi sedete per fare colazione. Notate con interesse sul retro della confezione dei cereali che la vostra dose di fiocchi di cereali fornisce almeno un quarto della quantità consigliata a un adulto delle vitamine B1, B2, B6 e B12, la stessa necessaria al fabbisogno quotidiano; proprio in quel momento sentite un rumore proveniente dalla buca delle lettere: è passato il postino. Nella cassetta ci sono due lettere, una dell’azienda elettrica, l’altra dell’ufficio delle tasse. Temendo il peggio, decidete di aprire prima la fattura dell’elettricità. E’ una cifra enorme. Anzi, è oltraggiosa. Sicuri che quegli stupidi burocrati dell’azienda elettrica debbano aver commesso un errore, decidete di scrivere loro una lettera di protesta appena arrivate al lavoro. Ma è stato un inverno freddo e voi avete lasciato il riscaldamento acceso quasi tutta la notte, quasi tutte le notti. Il cuore vi si stringe. Potrebbero aver ragione, dopo tutto. E se hanno ragione, le vostre vacanze estive sono in pericolo. Sentendovi estremamente depressi, aprite l’inquietante busta marrone del Ministero delle finanze e…un rimborso delle tasse! Più che sufficiente per pagare la fattura dell’elettricità, giusta o sbagliata che sia, e le vacanze. Urlate di gioia e vi precipitate al lavoro, incuranti della pioggia scrosciante…
A parte il rimborso delle tasse, quella precedente potrebbe essere la descrizione di una normale e perfettamente ordinaria mattinata, come viene vissuta (con le dovute varianti) da milioni di persone ogni giorno in tutto il mondo. Durante questo breve spaccato di vita quotidiana, però, avete sperimentato nove dei dieci mondi."(R. Causton, I Dieci Mondi, esperia, Milano 2004)
I dieci mondi sono condizioni che sperimentiamo continuamente nella nostra vita e che, alternativamente, si manifestano.
(clicca sulle parole dell'elenco per approfondimenti)
Inferno
Avidità
Animalità
Collera
Umanità
Estasi o Cielo
Apprendimento
Illuminazione parziale
Bodisattva
Buddità
La teoria dei 10 mondi ha origine nella cosmologia che sosteneva esistessero 10 distinti regni, dove le persone rinascevano secondo la natura del karma accumulato: il mondo di Umanità è il mondo degli esseri umani, quello di Animalità, delle bestie, Cielo è dove dimorano gli dei, ecc.. Nella dottrina di ichinen sanzen questi non sono luoghi fisici ma stati della nostra vita che viviamo continuamente momento per momento, in interazione e reazione all’ambiente.
In realtà non è possibile una classificazione reale dei dieci mondi, in quanto non compaiono in un ordine prestabilito, ma sono intrecciati tra di loro e mutano in continuazione a seconda dell’individuo. Anche se non è una rappresentazione comunque corretta, è un tentativo per descrivere come questi diversi stati siano fusi insieme, seppur separati e tutti presenti contemporaneamente ma, allo stesso modo, uno per volta.
"…torniamo alla descrizione di quell’inizio di giornata ordinaria. In primo luogo, quando siete addormentati siete nello stato di Umanità, o tranquillità. Dormire non significa automaticamente essere tranquilli. Se avete un incubo, per esempio, siete nello stato d’Inferno; se i vostri sogni riguardano la persona amata siete nella condizione di Cielo, oppure no, a seconda del caso. Poi suona la sveglia. Vi svegliate perché è stata attivata la vostra condizione di animalità, che in questo caso si manifesta con l’istinto della paura. Appena vi svegliate vi rendete conto che non siete attaccati e la consapevolezza di dover uscire dal vostro comodo e caldo letto per affrontare ancora una volta i rigori del mondo vi fa piombare, anche se solo momentaneamente, nell’Inferno. E rendervi conto che fuori piove non vi aiuta affatto a uscire da quello stato. Mentre vi state vestendo, tuttavia, l’animalità si impone nuovamente nel momento in cui cominciate a sentire fame. Potreste logicamente pensare che il fatto di sentirvi affamati significhi che siete nello stato di Avidità, ma come spiega (..) Daisaku Ikeda: "C’è una certa differenza tra la fame la cui fonte è la voracità e quella che deriva da un normale istinto, e questa è la differenza tra coloro che sono nello stato di avidità e quelli che si trovano nell’irrazionale stato di Animalità". Spinti in cucina dall’Animalità, iniziate a prepararvi la colazione. Eppure, il vostro stato vitale cambia nuovamente quando il gatto miagola e voi ve ne rendete conto, dopo averci pensato un momento, che anche lui probabilmente è affamato. Questa consapevolezza, così come tutte le scoperte che avete fatto sin da quando vi siete svegliati, sono esempi minori del mondo di Illuminazione parziale nella vostra vita. Decidere di dar da mangiare al gatto è un esempio di attivazione della natura di Bodhisattva, mentre leggere il retro della confezione dei fiocchi di cereali vi fa entrare nello stato di Apprendimento. Poi arrivano le lettere. Il timore che queste possano contenere cattive notizie è un altro esempio di Animalità, e la vostra convinzione che la fattura dell’elettricità sia sbagliata esemplifica lo stato di Collera. E’ importante notare che non si deve necessariamente essere arrabbiati per trovarsi nello stato di Collera. La collera qui è caratterizzata da un atteggiamento litigioso e arrogante nei confronti degli altri, "gli stupidi burocrati" dell’azienda elettrica, in questo esempio. Non importa che il conto possa davvero essere sbagliato. La Collera si palesa nella vostra convinzione automatica di essere nel giusto. Un momento dopo, mentre ripensate all’inverno appena passato, la Collera scivola via e riappare l’Inferno. Il vostro sogno di una vacanza estiva, un’autentica manifestazione dello stato di avidità, il mondo dei desideri, sembra diventare impossibile. Ma poi, mentre scoprite di aver usufruito di un generoso rimborso delle tasse, il mondo di Cielo esplode nella vostra vita. In effetti è così forte che cambia completamente il vostro atteggiamento nei confronti della giornata. Le cose che prima spingevano lo stato d’Inferno a manifestarsi, come le condizioni meteorologiche e il pensiero di dover andare al lavoro, ora sembrano non essere poi così brutte. Ma esse non sono cambiate, siete cambiati voi, almeno una dozzina di volte da quando vi siete alzati dal letto…"(R. Causton, I Dieci Mondi, esperia, Milano, 2004)
E’ importante tenere presente che i Dieci Mondi non sono un’esclusiva degli esseri umani, ma di ogni cosa conosciuta, dalla più piccola all’infinito dell’Universo: li possiede un filo d’erba, uno squalo, la macchina del caffè, l’Oceano, un violino, il cielo, Marte, ogni cosa. Il nostro stesso sistema solare è un esempio di struttura dei Dieci Mondi, visto che è stato scoperto il decimo pianeta, lontanissimo da noi, ma presente: ciò può far supporre l’esistenza di infiniti universi contenenti dieci pianeti ciascuno. Per il buddismo, il nostro pianeta (mondo) è quello più basso, il "mondo di saha", cioè della sofferenza.
IL MUTUO POSSESSO
“Il concetto di ichinen sanzen inizia con la comprensione del mutuo possesso dei dieci mondi o stati dell’esistenza” (Nichiren Daishonin, “L’apertura degli occhi”, Gosho, vol.1)
Muto possesso, o inclusione reciproca, indica che ognuno dei dieci mondi comprende tutti gli altri. In ogni momento della vita i dieci mondi sono presenti, ma si manifestano uno alla volta, vale a dire che, una condizione prevale, e le altre nove esistono in stato di latenza: continuamente i mondi si susseguono, manifestando ora l’uno, ora l’altro, senza un ordine crescente o decrescente, ma a seconda delle condizioni in cui ci si trova. Questo mette in evidenza che i dieci mondi non sono condizioni statiche ma dinamiche e che, pur diversi tra loro hanno tutti la potenzialità di passare da uno stato manifesto a uno di latenza e viceversa.
Es.
Sto leggendo un libro con molto interesse. Inferno, Avidità, Animalità, Collera, Umanità, Cielo, Apprendimento, Illuminazione parz., Bodhisattva, Buddità.
Suona il telefono ed è una persona con cui ho un buon rapporto. Inferno, Avidità, Animalità, Collera, Umanità, Cielo, Apprendimento, Illuminazione parz., Bodhisattva, Buddità.
La persona mi dà belle notizie. Ciò mi rende felice. Inferno, Avidità, Animalità, Collera, Umanità, Cielo, Apprendimento, Illuminazione parz., Bodhisattva, Buddità.
Però mi chiede aiuto per un piccolo problema capitatole, e io cerco di aiutarla. Inferno, Avidità, Animalità, Collera, Umanità, Cielo, Apprendimento, Illuminazione parz., Bodhisattva, Buddità.
Mi viene in mente la soluzione adatta. Inferno, Avidità, Animalità, Collera, Umanità, Cielo, Apprendimento, Illuminazione parz., Bodhisattva, Buddità.
Ci salutiamo, attacco il telefono e, dal muro, si sente il vicino che picchia col martello, violentemente. Inferno, Avidità, Animalità, Collera, Umanità, Cielo, Apprendimento, Illuminazione parz., Bodhisattva, Buddità.
"I dieci stati da Inferno a Buddità sono attivati dunque dalla nostra relazione col mondo esterno e si manifestano sia nell’aspetto fisico sia nell’aspetto spirituale di ogni nostra attività. All’interno di un singolo individuo i dieci mondi, sebbene siano ovviamente differenti l’uno dall’altro, sono accumunati dal loro potenziale di passare dallo stato latente allo stato manifesto e viceversa.
L’idea del mutuo possesso dei dieci mondi è quindi un concetto che descrive la struttura dinamica della vita con un modello onnicomprensivo. Abbiamo già citato nell’introduzione la spiegazione di questo principio data da Nichiren Daishonin nel Gosho "Il vero Oggetto di culto": "Anche una canaglia senza cuore ama la moglie e i figli perché anche in lui esiste una parte del mondo di Bodhisattva"…Quale dei dieci mondi si manifesterà in un dato momento dipende non solo dalle influenze esterne ma anche dalle proprie tendenze di base. Una data influenza esterna non farà emergere necessariamente lo stesso mondo in due individui differenti. Naturalmente i nostri stati vitali sono in costante flusso, ma guardando da una più ampia prospettiva è sempre stato possibile individuare uno o più mondi sui quali è incentrata la nostra vita e ai quali più spesso ritorniamo; per esempio, la vita di alcune persone ruota attorno ai tre cattivi sentieri, altre fanno la spola tra i sei mondi inferiori, altre ancora sono motivate principalmente dalla ricerca della verità , caratteristica dei due veicoli. Il punto chiave del principio del mutuo possesso dei dieci mondi, che chiarisce la fondamentale eguaglianza e l’infinito potenziale di tutti gli esseri umani, è l’implicazione che ogni singolo individuo possiede il potenziale per elevare le proprie tendenze di base. In altre parole, attraverso continui sforzi nella pratica buddista possiamo gradualmente elevare le proprie tendenze di base fino a stabilire il supremo stato della Buddità come fondamento della nostra vita. Sebbene lo stato di Buddità sia impossibile da descrivere a parole, e persino da immaginare, possiamo pensare a esso come a una condizione di gioia e fiducia assolute che sperimentiamo nel più profondo del nostro essere e che esprimiamo nella nostra vita quotidiana attraverso i nove mondi." (D. Ikeda "I Misteri di Nascita e Morte")
I DIECI FATTORI
I dieci fattori (nyo ze) sono:
1) So.
2) Sho.
3) Tai.
4) Riki.
5) Sa.
6) In.
7) En.
8) Ka.
9) Ho.
10) Hon makkukyo to.
La parola "nyoze" significa "in questo modo" o "come questo" ed è l’entità coerente, immutabile, la natura essenziale della vita: ognuno dei dieci mondi contiene in sé i dieci fattori. Essi permettono di esaminare e comprendere ogni stato transitorio della vita, cioè quelli elementi che ci fanno passare da una condizione ad un’altra.
I primi tre fattori, aspetto, natura, entità, sono un po’ diversi dagli altri, perché riguardano la vita in sé,e sono detti "statici", mentre gli altri riguardano le funzioni della vita, perciò sono chiamati "dinamici" , mentre l’ultimo è diverso da tutti gli altri nove.
Il fattore dell’Aspetto corrisponde alla Percezione Transitoria (ketai).
La Natura Innata corrisponde alla Percezione del Latente (kutai).
L’Entità corrisponde alla vera Percezione della Via di Mezzo (chetai).
Le Tre Percezioni (santai), sono inseparabili e ognuna contiene le altre due.
Nyoze-so: Aspetto, il primo dei fattori statici. L’aspetto è la parte fisica e tangibile della vita e comprende anche il corpo, il comportamento. Nichiren Daishonin scrive: "L’aspetto è il corpo. Il secondo volume di "Il profondo significato del Sutra del Loto" (Hokke Gengi, un’opera di Chihi) spiega che ‘l’apparire si manifesta esternamente e si può discernere guardando ’".
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Il riuscire a vedere i corpi non è riferito solo alla percezione ottica ma anche tutto quello che si può fare in conseguenza, come l’analisi scientifica, lo studio di tutte le forme che esistono in natura: anche le onde celebrali si possono comprendere nell’"aspetto".
Nyoze-sho: Natura, secondo fattore statico. Considera tutto ciò che non è tangibile, come pensieri ed emozioni, carattere e saggezza, perciò rappresenta la mente. Nichiren Daishonin, nel suo trattato "Tremila Mondi Possibili in ogni Momento della Vita", spiga: "La Natura Innata è eterna e inalterabile" e nel secondo volume di "Il profondo significato del Sutra del Loto": "La Natura Innata è eterna e inalterabile". Questo significa che, anche se la mente e lo spirito di una persona cambiano a seconda dell’esperienza e dell’ambiente, esiste qualcosa che rimane costante e inalterato e si riferisce alla sua individualità. Esiste in ognuno qualcosa che lo differenzia dagli altri, che definisce la sua personalità e questo qualcosa è l’elemento immutabile , senza cui la persona non sarebbe sé stessa.
Nyoze-tai: Entità, terzo fattore statico. E’ un fattore che include l’aspetto e la natura, ed è, quindi, l’essenza della vita. Nichiren Daishonin spiega: "L’entità è la totalità di noi stessi". L’entità non esiste separata dalla nostra vita, ma interno ad essa, e ne comprende gli aspetti fisici e spirituali. Quando il Daishonin dice: "L’entità è la combinazione del nostro corpo e della nostra mente", non si riferisce solo all’unione di due elementi, ma alla funzione che li integra facendoli diventare una cosa sola, l’entità: la mente e il corpo sono indissolubilmente legati.
Nyoze-riki: Potere, primo dei fattori dinamici. Nichikan Shonin, nel suo "Insegnamenti del Triplice Segreto" scrive: "Il potere è la capacità di agire in ognuno dei Dieci Mondi", ciò si riferisce alla capacità della vita di vivere, alla forza interiore, l’energia vitale connaturata alla vita stessa. Nel potere confluiscono l’energia fisica e mentale: l’energia mentale è composta dall’affettività, la voglia di vivere, la capacità di percepire la verità, la compassione. Il potere si riferisce anche alla direzione di ogni cambiamento dei fenomeni: "Nel mondo di Inferno, una persona ha poche forze stimolanti, e il suo potenziale è diretto principalmente contro la propria vita. Questo non è un potenziale creativo, ma un potenziale che porta alla morte. Nei mondi di Avidità e di Animalità, l’energia fisica è notevole e si esprime sotto forma di desideri istintivi; nel mondo di Collera la forza si manifesta come desiderio di potere; nei mondi di Umanità e di Estasi il potere appare in forma di coscienza e di ragione, mentre nei mondi di Studio e di Parziale Illuminazione si manifesta come un giudizio superiore o come intuizione. Nei mondi di Bodhisattva e di Buddità, tutto il potere si carica di compassione. La forza vitale si manifesta in modi compatibili con i Dieci Mondi della nostra vita immutabile".
Nyoze-sa: Azione, secondo fattore dinamico. L’azione o influenza è la concretizzazione del fattore precedente, il potere, e sono, tra loro, inseparabili. Il potere manifesto, nell’azione, può dare risultati sia negativi che positivi: alle volte il potere è forte, ma l’azione è debole, oppure il contrario. Molto importante è comprendere che il karma si forma con pensieri, parole e azioni, quindi, a seconda di ciò che "intendiamo" in potenza, di conseguenza si manifesterà in concreto e, secondo la Legge di Causa-Effetto ad ogni azione negativa corrisponde una reazione parimenti e viceversa. Nichikan Shonin sempre nel "Insegnamenti del Triplice Segreto" dice: "L’influenza è l’uso del pensiero, della parola o dell’azione per creare il bene o il male".
Nyoze-in: Causa, terzo fattore dinamico. Chih-i in "Grande concentrazione e discernimento (Maka Shikan)": "La causa interna è ciò che fa insorgere l’effetto latente. Viene anche chiamata karma". Mentre Nichikan Shonin scrive negli "Insegnamenti del Triplice Segreto": "Che un secondo pensiero sia buono o cattivo dipende dal fatto che il primo fosse buono o cattivo. Il primo pensiero è una causa radicata o causa interna, e il secondo pensiero è l’effetto radicato o effetto latente". Significa che un’azione che compiamo adesso ha, nel futuro, un effetto ma, sia la causa passata che l’effetto futuro, in realtà sono contemporanei nel presente. Ogni effetto che si manifesta nella nostra vita, dunque, dipende esclusivamente da noi.
Nyoze-en: Causa esterna o Relazione, terzo fattore dinamico. Si riferisce alle condizioni ambientali che attivano la causa interna: ciò intende che la vita è strettamente legata al suo ambiente. "Per fare un esempio molto semplice, se qualcuno vi colpisce e voi reagite colpendolo, il primo colpo è uno stimolo che porta al secondo, ma non è la causa ultima. Potete sostenere di aver colpito quella persona perché questa vi ha colpito, ma in realtà l’avete colpita perché voi siete voi. La causa reale è dentro di voi, pronta a essere attivata da una causa esterna. La causa esterna ha una duplice natura. Per un aspetto, agisce sull’uomo dall’esterno, per un altro, fa parte della forza vitale interiore di una persona. Viene trasformata in esperienza e condiziona successive reazioni a stimoli simili. Diventa, in breve, un elemento nella causa interna di ogni essere umano".(D. Ikeda, La Vita Mistero Prezioso)
Nyoze-ka: Effetto latente, quarto fattore dinamico. La causa interna e l’effetto latente esistono contemporaneamente, in apparenza sembrano divisi, perché separati da un intervallo di tempo, ma dentro un pensiero, un’intenzione, si forma già la conseguenza di ciò che accadrà. "…se provate avversione per qualcuno, questa avversione produce un cambiamento nella vostra vita. Entra nell’accumulo della vostra causa interna e contemporaneamente fa nascere un effetto latente. Se quella persona vi colpisse, probabilmente restituireste il colpo, in quanto l’effetto latente dell’avversione già sussiste ed è in attesa di mettersi in moto. Non c’è modo di sapere quando un effetto latente diventerà manifesto. Una volta formatosi, rimane dentro di noi fino a che la causa interna viene provocata da uno stimolo esterno"(ibidem)
Nyoze-ho: Effetto Manifesto o Retribuzione, quinto fattore dinamico. Negli "Insegnamenti del Triplice Segreto" si trova: "L’effetto manifesto, che sia buono o cattivo, è una reazione visibile alla causa interna e all’effetto latente". La causa esterna non crea da sé l’effetto manifesto, ma attiva la causa interna che, insieme all’effetto latente, produce l’effetto manifesto.
TRE REGNI
(1) Regno dei Cinque Aggregati (o Cinque Componenti)
(2) Regno degli Esseri Senzienti
(3) Regno degli Esseri Insenzienti o Regno dell’Ambiente
I Cinque Aggregati: Go-on seken.
Sono: FORMA (shiki), PERCEZIONE (ju), CONCEZIONE (so), VOLIZIONE (gyo), CONSAPEVOLEZZA (shiki).
"On significa ‘aggregato’ e il primo aggregato è la forma, che è tutto ciò che i sensi percepiscono. Il secondo è la percezione, che significa accettare o prendere qualcosa dentro di Sé. Il terzo è la concezione, che secondo il Kusha-ron, è ‘la formazione di un’immagine mentale’. Il quarto è la volizione, che significa ‘agire’. Il quinto è la consapevolezza, che significa ‘discernimento’. Il quinto volume di Grande concentrazione e discernimento (Maka Shikan), citando da Nagarjuna nel Jujubibasha-ron, dice:’Prima c’è la consapevolezza che è discernimento; poi la percezione che è l’atto di accettare; la concezione è la formazione di un’immagine; la volizione è decidere se accettare o no; la forma viene avvertita attraverso l’opera della volizione’"(Nichiren Daishonin, "Tremila Mondi Possibili in ogni Momento della Vita")
I fattori sono elencati in successione ma, in realtà, sono tutti intrecciati.Il primo fattore riguarda la materia, mentre gli altri quattro si riferiscono ad aspetti spirituali. Rappresentano l’individualità.
"I cinque aggregati spiegano l’unicità di una persona e il diverso modo di interpretare la realtà e di agire nei confronti di questa, vale a dire la personalità individuale. Ogni essere vivente, nel momento stesso del suo concepimento, viene dotato di una serie di caratteristiche fisiche e spirituali che sono frutto del karma accumulato, e i cinque aggregati rappresentato gli strumenti con cui lei o lui da quel preciso istante comincerà a reagire con la vita. Ma negli "Insegnamenti del triplice Segreto" si afferma che "la fusione temporanea dei cinque aggregati dà vita a quello che è chiamato essere senziente", dove con il termine "temporanea" ci si riferisce al fatto che l’Io non esiste in modo assoluto, bensì esprime e manifesta sé stesso con un’infinita varietà di attività mentali e fisiche che sono il frutto degli infiniti modi diversi con cui i cinque aggregati si assemblano"
"A volte soffriamo la fame e la sete del mondo di Avidità per cinquecento esistenze, senza neanche poter ascoltare il nome dei cibi e delle bevande. Altre volte subiamo la sofferenza delle ferite e uccisioni del mondo di Animalità, in cui il più grande divora il più piccolo e il debole è sopraffatto dal più forte. A volte subiamo la sofferenza dei conflitti e delle lotte nel mondo di Collera; altre volte nasciamo come esseri umani e passiamo attraverso le otto sofferenze di nascita, vecchiaia, malattia, morte, la sofferenza di doversi separare da chi si ama, di incontrare chi si odia, di non ottenere ciò che si desidera e la sofferenza che deriva dalle cinque componenti del corpo e della mente" (N. Daishonin, vol. 7, Buddismo e Società, n.104, bimestrale)
Il Regno degli Esseri Senzienti: shujo-seken.
Naturalmente il Regno dei Cinque Aggregati è legato al Regno degli esseri senzienti, in quanto: "Il Mondo degli Esseri Senzienti è il nome che si dà al mondo degli esseri senzienti nei Dieci Mondi. La fusione temporanea dei Cinque Aggregati dà vita a quello che è chiamato essere senziente. L’essere senziente più elevato si trova nello stato di Buddità e per questo motivo Il Trattato sui Sutra della Saggezza (Daichidoron) dice: ‘L’essere senziente che non ha nulla al di sopra di sé è il Budda’". (Nichikan Shonin"Insegnamenti del Triplice Segreto")
Rappresenta il mondo degli esseri viventi, esclusi gli alberi, le piante, i sassi. E’ l’insieme degli individui, cioè la società: visto che ogni individuo è composto dai Cinque Aggregati, la società è composta da un’insieme di individui che incontrandosi e scontrandosi continuamente, si condizionano reciprocamente.
Il Regno degli Esseri Senzienti è anche detto "regno solo nel nome", perché gli esseri viventi possono esprimersi solo in relazione agli altri esseri viventi: l’individuo esiste nella relazione.
Il Regno degli Esseri Insenzienti o regno dell’Ambiente: kokudo seken.
Negli "Insegnamenti del Triplice Segreto"(Nichikan Shonin) è scritto: " Il Regno dell’Ambiente è il luogo dove vive la gente nei Dieci Mondi". Secondo il Buddismo, la differenza tra esseri senzienti e insenzienti sta nei cinque aggregati: questi sono presenti tutti e cinque negli esseri senzienti, mentre negli esseri insenzienti è presente solo la forma, mancando degli altri quattro. Ma tutti, senzienti e insenzienti, possiedono la natura di Budda.
"Persino le piante, le montagne e i fiumi possiedono la natura di Budda" (Duemilauno n.77, rivista)
Il Buddismo, anche se seleziona per categorie, non concepisce nessun aspetto della vita disgiunto l’uno dall’altro, ma tutto si muove senza soluzione di continuità: il Regno dell’Ambiente è il mondo fisico dove
vivono tutti gli esseri viventi. I Cinque Aggregati interagiscono costantemente tra loro, e gli esseri viventi
si manifestano l’uno in funzione dell’altro. Parimenti tutti gli esseri viventi e l’ambiente sono legati in modo
indissolubile: a ogni essere vivente corrisponde un ambiente dove possa esprimersi, ed è il principio di
esho funi, inseparabilità di vita e ambiente.
Ogni stato vitale ha il suo ambiente, negli "Insegnamenti del Triplice Segreto"(Nichikan Shonin) si dice: "L’Inferno è la dimora di ferro incandescente e la Fame è un luogo posto cinquecento yujin sotto il mondo umano, gli esseri nello stato di Animalità vivono nell’acqua, nella terra e nell’aria, la Collera si trova o sulla spiaggia o sul fondale, l’Umanità è la vita sulla terra e l’Estasi è la vita in un palazzo, coloro che si trovano nello stato di Studio o di Parziale Illuminazione vivono in un mondo transitorio, i Bodhisattva vivono in un mondo di ricompense effettive e i Budda nel mondo eterno ‘illuminato’".
L’ambiente dell’Inferno raffigura la profonda angoscia e la prostrazione della sofferenza, l’Avidità è oppressione di non poter soddisfare i propri desideri, l’Animalità la lotta per il territorio, la Collera è il conflitto interiore, l’Umanità è la stabilità, l’Estasi la grande energia che deriva dalla soddisfazione dei desideri, l’Apprendimento e Parziale Illuminazione hanno la capacità di cambiare il loro ambiente, Bodhisattva la dedizione all’altro e Buddità la perfetta armonia del Tutto- La Legge Mistica.
"Nel Buddismo […] gli esseri umani e tutti gli esseri viventi, senzienti e non, sono uguali fra loro dal punto di vista della essenza della vita. Il che porta dalla classica, per lo più superata, visione ambientale antropocentrica, a una visione bio-centrica in linea con le più recenti linee di pensiero ecologiche. Una delle immagini del Sutra del Loto, infatti, è quella della pioggia compassionevole che cade ovunque, dando nuova linfa vitale alla terra, alle piante, agli alberi. Si tratta di un omaggio alla diversità e ricchezza degli esseri umani e degli altri esseri senzienti e non senzienti che, tutti indistintamente, manifestano il supremo valore della vita contribuendo all’armonia del mondo. In base alla teoria dei tre regni dell’esistenza, infatti, il Buddismo individua le cause degli squilibri del nostro ambiente naturale nel singolo individuo, nei suoi pensieri, nei suoi valori, nel suo comportamento, con effetti che influiscono sull’ambiente sociale, quindi sull’ecosistema, e che da qui si ritorcono nuovamente sulla società e su tutti gli esseri viventi. Viceversa, ripartendo da una profonda rivoluzione del sé, è possibile costruire una contro tendenza che produca effetti a catena opposti e contrari. Una reazione di effetti a catena che abbiano la loro origine in una sola causa: la consapevolezza di poter legare il proprio cambiamento individuale a una radicale, per quanto complessa, trasformazione della realtà. Negli Insegnamenti del triplice segreto (Nichikan Shonin) è spiegato che:
"L’universo intero è contenuto in ogni vita, in ogni momento della sua esistenza. Viceversa, ogni momento di vita permea in continuazione l’intero universo. Ogni istante di vita è un granello di polvere che contiene gli elementi di tutti i nove mondi dell’universo. E’ una goccia d’acqua la cui essenza non differisce minimante dall’essenza dell’immenso oceano".
(fonte Google)
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