sabato 2 ottobre 2010

Introduzione



" SIAMO TUTTI ESSERI UMANI,
PERCIO' TUTTI UGUALI.

L'UNICA VERA DIFFERENZA TRA GLI INDIVIDUI
STA' NELLA LORO CONDIZIONE VITALE.

LA NOSTRA CONDIZIONE VITALE DURA OLTRE LA MORTE, NELL'ETERNITA' .. "



Il Buddismo insegna che la vita è eterna lungo le tre esistenze di passato, presente e futuro. Sebbene sia possibile ottenere un certo grado di felicità e di soddisfazione nella vita presente solo come risultato della propria fortuna o di buone circostanze, questo da solo non basta per liberarsi dalle sofferenze di nascita e morte. Soltanto una filosofia religiosa che abbia veramente il potere di condurre le persone all'Illuminazione può servire come mezzo per raggiungere la pace e la sicurezza eternamente per tutte le tre esistenze.
La nostra vita è dotata dal passato senza inizio sia dell'ignoranza (oscurità fondamentale) sia della natura del Dharma (Illuminazione). Quando la nostra vita è dominata dall'ignoranza, siamo destinati a vagare vita dopo vita da un'oscurità all'altra, cadendo in definitiva nei tre cattivi sentieri. Il più grande significato di incontrare il Buddismo di Nichiren in questa vita è che esso ci mette in grado di rompere le catene funeste di questo ciclo negativo.



GLOSSARIO


Buddismo: nato in India con Shakyamuni, si è in seguito sviluppato con le tre principali correnti (Mahayana, Hinayana e Vajrayana) in Cina, Tibet, Sud-Est Asiatico e Giappone. Recentemente si è affermato anche nei Paesi occidentali. L’insegnamento di Nichiren Daishonin fa parte della corrente Mahayana e individua nel titolo del Sutra del Loto l’essenza dell’insegnamento del Budda.
Budda: persona illuminata. Non è una divinità né un qualcosa da adorare, ma l’essere umano che percepisce la “vera entità di tutti i fenomeni” e conduce le persone a raggiungere la sua stessa illuminazione. Questo appellativo definisce una persona che si è risvegliata alla Legge che regola tutti i fenomeni della vita.
Buddità: è una condizione vitale potenzialmente presente in tutti gli esseri viventi. Nella filosofia buddista è considerata la più alta che si possa raggiungere.
Siddharta: (Gautama Siddharta) conosciuto anche come Shakyamuni (fondatore del Buddismo), principe della famiglia Shakya, regnanti su uno dei piccoli stati indiani del tempo. Shakyamuni (il saggio dei Shakya) è il nome dato a Siddharta quando ottenne l'illuminazione. Periodo di nascita di Shakyamuni forse X sec. a.c.a.C., studi recenti, però, concordano che visse circa dal VI al V sec. a.C..
Benché di nobili natali e di famiglia ricca, fin da giovane si preoccupò delle sofferenze che affliggono gli esseri umani (riconducendole alle quattro fondamentali sofferenze di nascita, vecchiaia, malattia e morte) e si dedicò alla ricerca di una via per sconfiggerle. Abbandonò gli agi della vita di palazzo e praticò per molti anni le austerità e le privazioni viaggiando e predicando. Gli ultimi anni della sua vita furono dedicati alla predicazione del Sutra del Loto, l’insegnamento definitivo che contiene i cardini della sua dottrina.
Sutra: scritture che riportano gli insegnamenti di Shakyamuni.
Sutra del Loto: è l’insegnamento che Shakyamuni predicò durante gli ultimi otto anni della sua vita ed è considerato (all’interno della corrente Mahayana) la più elevata delle scritture buddiste. Rivela per la prima volta che tutte le persone possono manifestare la loro Buddità risvegliandosi alla realtà fondamentale della vita.
Karma: parola sanscrita, indica l’energia potenziale che risiede nella realtà interiore della vita e si manifesta con diversi risultati nel futuro. La parola originariamente indicava “azione”, ma nel Buddismo fu utilizzata per significare sia un’azione mentale, cioè il pensiero, sia un’azione verbale, cioè la parola, sia l’azione fisica vera e propria. Ogni azione, sia essa buona o malvagia, in ciascuno dei tre livelli, imprime un’influenza latente nella vita individuale. Il karma, quando è attivato da uno stimolo esterno, produce un effetto corrispondente. Il karma è quella forza potenziale che creiamo continuamente e che influenza la nostra vita attuale e futura.
Gohonzon: Honzon, in giapponese, significa “oggetto cui si deve il rispetto più profondo”. Go è un prefisso onorifico. Nichiren Daishonin materializzò la sua vita illuminata nella forma di un “mandala”, il Gohonzon, davanti al quale, recitando Nam-myoho-renge-kyo, ogni essere umano può risvegliare la propria natura illuminata.
Daimoku: letteralmente significa “titolo” e si riferisce in particolare al titolo del Sutra del Loto, Myoho-renge-kyo. Nel Buddismo di Nichiren Daishonin indica l’invocazione di Nam-myoho-renge-kyo, la fondamentale Legge della vita e dell’universo che permea tutti i fenomeni, proclamata da Nichiren Daishonin il 28 aprile 1253.
Gongyo: letteralmente “gon” significa “praticare con costanza” e “gyo” “continuare con disciplina”. L’espressione si potrebbe quindi tradurre con “pratica assidua”. Questa è composta dalla recitazione del Daimoku, che è la pratica fondamentale del Buddismo di Nichiren Daishonin, e dalla lettura dei capitoli Hoben e Juryo del Sutra del Loto, la pratica di supporto che aiuta a manifestare e a stabilizzare i benefici del Daimoku. Gongyo si recita due volte il giorno, di mattino e di sera.
Kosen-rufu: letteralmente significa “dichiarare e diffondere estesamente (il Buddismo)”. Questo termine appare nel ventitreesimo capitolo del Sutra del Loto e indica la propagazione del vero Buddismo, gli insegnamenti di Nichiren Daishonin, a livello mondiale. Implica anche lo stabilirsi di una duratura pace sociale.