martedì 7 luglio 2009

Nichiren Daishonin "La storia"


Nascita, educazione, primi insegnamenti
Nichiren nacque a Kominato, un piccolo villaggio di pescatori, nell'antica provincia di Awa. Nichiren inizia i suoi studi Buddhisti all'età di 11 anni nel vicino monastero, di scuola Tendai, Seichō-ji (清澄寺, chiamato anche Kiyosumi-dera). Viene ordinato monaco secondo la piattafoma monastica Tendai all'età di 16 anni, prendendo il nome Zeshō-bō Renchō. Lascia presto il tempio Seichō-ji per continuare i suoi studi a Kamakura dove, come era costume per i monaci Tendai, approfondisce le dottrine del Buddhismo Zen e dello Jōdo-shu. Diversi anni dopo lo troviamo a perfezionare gli studi nella zona di KyōtoNara, dove erano situati tutti i maggiori centri buddhisti dell'epoca. In particolare nel 1242 è attestata la sua presenza sul Monte Hiei, sede dello Enryaku-ji monastero centrale della scuola Tendai e, poco dopo, sul Monte Koya, sede dello Shingon. In questo periodo e a seguito di questi studi approfonditi si convince della preminenza del Sutra del Loto, già proclamata dalla scuola cinese Tiāntái (天台宗) ed in particolare del suo titolo Myōhōrengekyō oggetto di uno degli studi più importanti (il Miàofǎ liánhuā jīngxuán yì 妙法蓮華經玄義, anche Fǎhuā xuányì, Il profondo significato del Sutra del Loto della Legge meravigliosa, giapp. Myōhō renge kyōgen gi, T.D. 1716, 33.618-815) del patriarca cinese Zhìyǐ ((智顗, 538-597), autore che Nichiren conosceva perfettamente e che verrà più volte citato nei suoi scritti. Il riconoscimento di tale esclusiva preminenza lo porta a distaccarsi dagli altri insegnamenti buddhisti, compresi alcuni della stessa scuola Tendai, e nel 1253 torna al Seichō-ji.
Il 28 aprile 1253 proclama per la prima volta il Nam myōhō renge kyō (南無妙法蓮華経) come pratica buddhista esclusiva. Con questo atto egli afferma che la devozione e la pratica del Sutra del Loto sono l'unico "Vero Buddhismo" per l'epoca storica attuale (o Mappō, 末法, Ultimo giorno della Legge, vedi più avanti). In questa occasione cambia il suo nome in Nichiren dove il carattere kanji per nichi (日) significa "sole" e quello per ren (蓮) significa "loto".
Da questa data, che tutte le scuole del Buddhismo Nichiren nate successivamente prendono come data della loro fondazione (立宗: risshū), Nichiren comincia a diffondere i suoi insegnamenti proprio da Kamakura che all'epoca era la capitale di fatto del Giappone, in quanto era li che risiedeva lo Shōgun e dove aveva sede l'apparato di governo. Diversi discepoli cominciarono a seguire i suoi insegnamenti, sia fra i monaci che fra i laici e molti dei suoi seguaci laici provenivano proprio dalla classe sociale dei samurai.

Il primo ammonimento e i primi anni di insegnamento

Nichiren fu una figura estremamente controversa anche al suo tempo e molte delle scuole nate dai suoi insegnamenti continuano tali controversie anche ai giorni nostri (vedi Buddhismo Nichiren). Alla base di tali controversie c'è il fatto che i seguaci di ognuna di queste scuole sono fermamente convinti che la loro sia l'unica forma corretta di Buddhismo.
Alcuni gruppi oggi indicano che gli sforzi di Nichiren erano rivolti ad una riforma del Buddhismo contemporaneo; Nichiren, tuttavia, non stava cercando di riformare le altre scuole buddhiste. Il suo intento era piuttosto quello di far sì che cessasse il supporto della classe governativa alle altre scuole buddhiste e di dissuadere le persone dal seguirle perché egli era convinto che queste altre scuole stavano portando la gente sul sentiero sbagliato, distante dalla "verità del Sutra del Loto", ben lontano dalla loro potenziale illuminazione, conducendo invece verso molte sofferenze. Nichiren espresse chiaramente questi concetti in uno dei suoi scritti più importanti, il Risshō Ankoku Ron (立正安国論, Assicurare la pace nel paese attraverso la propagazione del Vero Buddismo, 1260). Questo scritto rappresenta anche il primo di tre ammonimenti alle autorità. Nichiren sentiva che era necessario che il sovrano riconoscesse e accettasse l'unica vera e corretta forma di Buddhismo (立正: risshō, cinese: lìzhèng) come l'unico modo per dare pace e prosperità al paese e alla sua gente e porre fine alle sofferenze (安國: ankoku, cinese: ānguó). La vera e corretta forma di insegnamento buddhista, secondo Nichiren, risiede nella recitazione del titolo del Sutra del Loto (daimoku 題目) così come aveva proclamato precedentemente. In particolare la critica di Nichiren nei confronti dello Jōdo-shu riguardava l'aver posto il Buddha Amitābha (阿彌陀佛, Amida Butsu) in un ruolo di preminenza rispetto al Buddha Śākyamuni (釋迦牟尼佛, Shakamuni Butsu) e quindi nell'aver mutato la scala valoriale dello stesso Buddhismo; nei confronti del Buddhismo Zen la critica di Nichiren verteva sul fatto che questa scuola aveva dimenticato il ruolo dei sutra, delle scritture buddhiste e, in particolar modo, del Sutra del Loto; nei confronti dello Shingon la critica verteva invece nell'aver fatto prevalere gli insegnamenti esoterici (密教 mikkyō) del Vajrayāna (密宗, Misshū) rispetto alle scritture originali dell'insegnamento "completo" del Buddha Śākyamuni ovvero al Sutra del Loto; nei confronti della scuola Tendai, l'aver accolto, sul suolo giapponese, gli insegnamenti esoterici (mikkyō) propri anche dello Shingon. In ultima analisi Nichiren non ha mai avuto intenzione di fondare una nuova scuola buddhista piuttosto quella di riportare l'insegnamento buddhista alle origini ovvero alla preminenza del Sutra del Loto così come insegnato nell'antica scuola cinese Tiāntái e dal suo fondatore Zhìyǐ (giapp. Chigi o Chisha). In effetti a ben guardare, fatto salvo la scuola Shingon, tutti i fondatori delle scuole criticate da Nichiren erano, come lo stesso Nichiren, monaci TendaiSutra del Loto sulle altre dottrine. Rispetto alla scuola cinese Tiāntái e al suo fondatore Zhìyǐ, costanti riferimenti scritturali per Nichiren, le uniche importanti modifiche apportate da Nichiren sono la predicazione della esclusiva pratica del daimoku, ritenuta unica pratica spirituale esercitabile nell'era di mappō, e il rifiuto di creare un sistema che accogliesse insegnamenti differenti[1]. Basandosi su profezie e previsioni fatte in diversi Sutra dal Buddha Śākyamuni, Nichiren attribuisce l'avvento di malattie, epidemie e disastri naturali (in particolare siccità, tifoni e terremoti) del suo tempo all'adesione del sovrano e della gente alle altre forme di Buddhismo che egli considerava eretiche o inadatte all'epoca contemporanea (l'Ultimo giorno della Legge), in accordo alla visione buddhista del tempo che divide la storia successiva alla morte del Buddha Śākyamuni in tre distinti periodi: che avrebbero dovuto, secondo gli stessi insegnamenti di questa scuola, predicare la preminenza del
  • il Primo giorno della Legge (正法 Cn: zhèngfǎ; Jp: shōbō), i primi mille anni dopo la scomparsa del Buddha
  • il Medio giorno della Legge (像法 Cn: xiàngfǎ; Jp: zōhō), il secondo periodo di mille anni e
  • l' Ultimo giorno della Legge (末法 Cn: mòfǎ; Jp: mappō), i 10,000 anni successivi
Nel suo trattato inoltre, in accordo alle medesime predizioni, egli fa presente che il non adottare la corretta forma di Buddhismo lascerà il paese aperto a ulteriori e nuovi disastri, inclusi conflitti armati e più specificamente ribellioni interne e invasioni straniere.
Nichiren presenta il Risshō Ankoku Ron nel luglio 1260. Benché il suo autore non riceva nessuna risposta ufficiale, il trattato non passa inosservato, ma anzi viene passato al vaglio dei severi sguardi del clero delle altre scuole buddhiste. Come conseguenza Nichiren viene arrestato e perseguitato ripetutamente, anche con la forza, ed esiliato nel 1261 nella penisola di Izu fino ad essere quasi assassinato nel 1264.

Punto di svolta

Gli anni successivi sono segnati da una propagazione importante in particolare nelle zone ovest del Giappone e questo acuisce ulteriormente il risentimento e l'odio fra i preti delle altre sette e fra le autorità. Dopo un acceso scontro con un prete molto influente dell'epoca, Ryōkan (良観), Nichiren fu chiamato per un interrogatorio dalle autorità, nel settembre 1271. Egli usò questa opportunità per sottoporre il suo secondo ammonimento alle autorità nella persona di Hei no Saemon (平の左衛門, chiamato anche 平頼綱: Taira no Yoritsuna, ?-1293), un politico e militare molto potente.
Due giorni dopo, il 12 di settembre, Hei no Saemon e un gruppo di soldati prelevavano Nichiren dalla sua capanna a Matsubagayatsu, Kamakura. Il loro intento era quello di arrestarlo e decapitarlo: ma una qualche sorta di fenomeno astronomico -una grande esplosione di luce- che si scatenò sul luogo dell'esecuzione (Tatsunokuchi) terrorizzò i soldati impedendo loro di portare a termine l'esecuzione. Questa è conosciuta come la Persecuzione di Tatsunokuchi ed è considerato il vero punto di svolta nella vita di Nichiren, chiamato Hosshaku kempon (発迹顕本). Hosshaku kempon significa "scartare il provvisorio e rivelare la verità": Nichiren, a questo punto, scarta la sua identità "provvisoria" di prete mortale e rivela la sua "vera" identità come manifestazione del "Bodhisattva Viśiṣṭacāritra" (上行菩薩, Jōgyō bosatsu) o come manifestazione "Buddha Originale dell'Ultimo giorno della Legge" (本仏, Hombutsu) a seconda della scuola di pensiero che si accetta.
Non sapendo bene cosa fare con Nichiren, Hei no Saemon decide di esiliarlo a Sado, un'isola nel mar del Giappone nota per i suoi inverni particolarmente rigidi e come un posto dal quale erano tornati in pochi. Questo secondo esilio di Nichiren dura quasi 3 anni e nonostante le terribili condizioni in cui si trova a vivere e le sofferenze fisiche rappresenta uno dei più importanti periodi di insegnamento di tutta la sua vita. Mentre è a Sado infatti si uniscono a lui molti fedeli e discepoli e scrive due dei suoi più importanti trattati (gōshō, 剛昌): il Kaimoku Shō (開目抄: "L'apertura degli occhi") e il Kanjin no Honzon Shō (観心本尊抄:"Il Vero Oggetto di Culto" o più letteralmente "L'oggetto di devozione per osservare la mente stabilito nel quinto periodo di cinquecento anni dopo la scomparsa del Tathagata"), così come numerose lettere e trattati minori che contengono punti fondamentali del suo insegnamento. Le lettere, o gōshō, erano per Nichiren il modo più semplice per incoraggiare i suoi discepoli e per insegnare loro la sua dottrina, con termini comprensibili, aiutandosi spesso con esempi o situazioni della vita di tutti i giorni.
Fu in questo periodo di esilio a Sado, nel 1272 che egli iscrisse il primo Gohonzon (御本尊), il mandala che Nichiren vedeva come una rappresentazione grafica dell'essenza del Sutra del Loto—Myōhō-Renge-Kyō o la "Mistica Legge" di causa ed effetto che sta alla base di ogni fenomeno e manifestazione dell'interno universo (vedi Nam myōhō renge kyō ).
Nichiren fu perdonato nel febbraio 1274 e tornò a Kamakura in marzo. Qui fu nuovamente interrogato da Hei no Saemon, che adesso era interessato ad avere da Nichiren informazioni su una molto temuta invasione da parte dei Mongoli. Infatti l'arrivo di molti messaggeri mongoli che chiedevano fedeltà da parte del Giappone avevano convinto le autorità a credere che la previsioni di Nichiren riguardo ad una invasione straniera stavano per diventare realtà (cosa che avvenne in ottobre con l'invasione Mongola del Giappone). Nichiren, ancora una volta, usò l'interrogatorio per sottopporre il suo terzo ammonimento ai governanti.

Il Ritiro sul Monte Minobu

Poiché anche il suo terzo ammonimento non ricevette risposta, Nichiren seguì l'antica tradizione Cinese che voleva che quando un uomo presentava proteste o ammonimenti e per tre volte veniva ignorato, doveva lasciare il paese. Decise così di ritirarsi in un esilio volontario sul Monte Minobu nel mese di maggio del 1274.
Ad eccezione di alcuni brevi spostamenti, Nichiren trascorse il resto della sua vita a Minobu, dove lui e i suoi discepoli edificarono un tempio, il Kuonji (久遠寺) e dove continuò la sua opera di insegnamento e di scrittura. Due dei suoi scritti principali di questo periodo sono Senji Shō (撰時抄: "Sulla selezione del tempo") e l' Hōon Shō (報恩抄: "Ripagare i debiti di gratitudine"), che assieme al Risshō Ankoku Ron, al Kaimoku Shō, e al Kanjin no Honzon Shō costituiscono i "Cinque principali scritti di Nichiren".
Egli iscrisse anche numerosi Gohonzon specificatamente per alcuni discepoli e credenti laici. Molti di questi Gohonzon sono arrivati fino ai giorni nostri e sono conservati in alcuni templi come il Taiseki-ji (大石寺) a Fujinomiya, nella Prefettura di Shizuoka, che conserva una vasta collezione che viene mostrata al pubblico una volta l'anno nel mese di aprile.

Compiere la missione in questo mondo

Nota: Questo paragrafo tratta di un periodo della vita del Daishonin dal punto di vista del lignaggio Fuji, un nome generico con cui si indicano le scuole buddiste (in particolare la Nichiren Shoshu) che derivano da Nikko, discepolo di Nichiren. Si descrive infatti l'iscrizione da parte di Nichiren del Dai-Gohonzon, un Gohonzon unico di cui le scuole del ramo Fuji danno il significato descritto più sotto.
Gli altri rami del Buddhismo Nichiren discutono su questa visione delle cose così come sulla legittimazione del Dai-Gohonzon, asserendo che la sua iscrizione da parte di Nichiren non è supportata da una evidenza documentale a lui attribuibile.
Nell'autunno del 1279, un certo numero di discepoli laici di Nichiren nel distretto di Fuji caddero nelle mani di Gyōchi (行智), il prete che era a capo del tempio dove viveva Nisshū (日秀), uno dei discepoli di Nichiren. I credenti, poveri contadini del villaggo di Atsuhara, erano andati ad aiutare Nisshū con la raccolta del riso. Gyōchi vede questa come un'occasione per liberarsi di quella spina nel fianco e chiama alcuni guerrieri locali per arrestare i contadini, accusandoli di aver raccolto illegalmente il riso. I contadini decidono di difendersi ma senza alcuna speranza, così molti di loro vengono feriti e 20 vengono arrestati e condotti a Kamakura per il processo.
Quando arrivano a destinazione trovano Hei no Saemon ad aspettarli; parve subito chiaro che il suo vero intento era quello di perseguitarli per la loro fede piuttosto che di condurli in giudizio per la faccenda del riso. Inizia così ad intimare ai contadini di rinunciare alla loro fede pena la morte se questi avessero rifiutato, ma in cambio della loro libertà se avessero acconsentito. I contadini subiscono ingiurie e perfino torture ma rimangono saldi nella loro determinazione a non abbandonare Nichiren e la loro fede. Hei no Saemon, esasperato, fa decapitare tre di loro (i fratelli Jinshiro, Yagoro e Yarokuro) nella speranza di convincere gli altri, ma i superstiti rifiutano nuovamente di abiurare e vengono esiliati da Atsuhara. Questi eventi si svolgono il 15 ottobre del 1279.
Nella tradizione della Nichiren Shoshu (le altre scuole variano un po' nell'interpretazione del significato di questo evento), Nichiren venendo a sapere da altri discepoli che dei poveri contadini erano disposti a sacrificare la propria vita in nome della fede, decide che è giunto il momento di "rivelare" il Gohonzon con il quale egli intende portare a termine "la missione della sua venuta in questo mondo" (出世の本懐: shusse no honkai). Il 12 ottobre 1279, Nichiren iscrive il Dai-Gohonzon, che diversamente dagli altri Gohonzon iscritti in questo periodo (che erano destinati a singoli discepoli), è destinato a tutti i suoi discepoli e credenti, contemporanei e futuri.

La sua morte

Nichiren trascorre i suoi ultimi anni scrivendo Gosho, iscrivendo Gohonzon per i suoi discepoli e credenti e spiegando i suoi insegnamenti. Le sue condizioni di salute iniziano a peggiorare e molti dei suoi discepoli tentano di convincerlo a spostarsi in luoghi più caldi ed accoglienti per riceverne beneficio. Così lascia Minobu con alcuni discepoli, l'8 settembre 1282.
Dopo 10 giorni da suo arrivo alla residenza di Ikegami Munenaka, uno dei suoi principali credenti laici, Nichiren sente che la sua vita sta giungendo al termine e comincia a prepararsi. Il 25 settembre tiene il suo ultimo discorso sul Risshō Ankoku Ron, e l'8 di ottobre egli nomina 6 discepoli anziani: —Nisshō (日昭), Nichirō (日朗), Nikkō (日興), Nikō (日向), Nichiji (日持), and Nicchō (日頂)— con il chiaro obiettivo di continuare la propagazione dei suoi insegnamenti dopo la sua morte.
Il 13 ottobre 1282 nell'ora del dragone (circa le 8:00 del mattino), Nichiren entra nel Parinirvāṇanyunehan, designa la cessazione dei cinque aggregati in un Buddha o in un illuminato) alla presenza di molti discepoli e credenti laici. Il suo funerale e la cremazione si svolgono il giorno successivo. Il suo discepolo Nikkō lascia la casa di Ikegami con le ceneri il 21 ottobre, raggiungendo nuovamente Minobu il 25. Il luogo di sepoltura, come da volere dello stesso Nichiren, si trova a Kuonji e una parte delle sue ceneri sono conservate al tempio Taisekiji. (giapponese

Scritti

Alcune scuole Nichiren si riferiscono all'interezza del Buddismo di Nichiren come all' "insegnamento di una vita", una descrizione piuttosto adatta alla luce del grande numero di scritti che Nichiren ha lasciato. Molti di questi esistono ancora nella loro originaria forma manoscritta, alcuni per intero altri come frammenti e altri ancora sono arrivati a noi come copie fatte dai suoi primissimi discepoli. Oggi gli studiosi di Nichiren hanno accesso a più di 700 dei suoi lavori, incluse trascrizioni di insegnamenti orali, lettere di rimostranza e perfino illustrazioni.
Oltre che ai trattati scritti in kanbun (漢文) una forma di scrittura formale modellata sul Cinese classico che era la lingua del governo e degli insegnamenti nel Giappone dell'epoca, Nichiren scrisse anche lettere e spiegazioni per i suoi discepoli e credenti laici in un vernacolo misto kanji–kana così come lettere in semplice kana per i credenti che non riuscivano a leggere lo stile più formale. Queste lettere (Gosho) specialmente sono un prezioso aiuto per i credenti contemporanei perché proprio grazie alla loro semplicità ed immediatezza offrono un chiaro esempio del pensiero di Nichiren.
Alcuni dei lavori scritti in kanbun, in particolare il Risshō Ankoku Ron, sono considerati capolavori esemplari di stile, mentre molte delle sue lettere mostrano una inusuale comprensione, empatia e vicinanza per le persone più disagiate della sua epoca. Molti osservatori moderni vedono anche un messaggio politico nei suoi lavori, e durante il periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale il governo ha insistito perché numerosi passaggi e perfino interi documenti venissero eliminati dal corpus dei suoi scritti perché considerati offensivi nei riguardi dell'Imperatore,mentre,sempre nello stesso periodo,altri vollero interpretare il "Rissho Ankoku Ron" in senso nazionalistico e in particolare Chigaku Tanaka (1861-1939) e Nissho Honda (1867-1931) fondarono una scuola di pensiero chiamata "nichirenismo",che influi' nel preparare la strada alla guerra e all'invasione da parte del Giappone dei paesi asiatici vicini .
Gli scritti di Nichiren sono conosciuti anche come go-ibun o gosho e sono disponibili in varie raccolte. Molti di questi appaiono in Iwanami Shoten's 102-volume antologico di letteratura classica Giapponese pubblicato alla fine degli anni 50 - inizio anni 60, così come altre raccolte similari di letteratura classica. La raccolta più famosa è la Nichiren Daishonin Gosho Zenshu (日蓮大聖人御書全集: "Raccolta completa delle opere di Nichiren Daishonin") compilata dal 59esimo Patriarca della Nichiren Shoshu Hori Nichiko, pubblicata per la prima volta nel 1952, rivista e ristampata diverse volte succesivamente dalla Soka Gakkai. Il tempio Taisekiji inoltre ha rilasciato una nuova raccolta nel 1994 intitolata Heisei Shimpen Nichiren Daishonin Gosho (平成新編 日蓮大聖人御書). Questo volume presenta gli scritti di Nichiren in ordine cronologico a cominciare ad un documento datato nel 1242 (all'epoca Nichiren stava studiando sul Monte Hiei a Kyōto) e che comprende 81 lavori non pubblicati nel già citato Gosho Zenshu. Vedi le fonti e la bibliografia elencate sotto per vedere la traduzione inglese e, laddove esista in rete, quella in italiana.

Gli insegnamenti di Nichiren

Dopo la morte di Nichiren i suoi insegnamenti vennero interpretati in diversi modi da alcuni dei suoi discepoli, in particolare i Sei Preti Anziani che erano stati nominati dallo stesso poco prima del suo decesso. Come risultato di questo, il Buddismo di Nichiren oggi comprende diverse scuole principali e alcune scuole minori, ognuna di queste con la sua interpretazione del pensiero di Nichiren. Queste scuole hanno piccole come grandi differenze, a volte di dettagli. Le differenze più significative si possono individuare sulla posizione della scuola di Nichiren nello sviluppo della storia del Buddismo e sull'oggetto di culto.
Vedi Buddismo di Nichiren: La nascita delle Scuole e Buddismo di Nichiren: Dottrine per approfondire le scuole e i vari insegnamenti.

Nomi postumi e titoli di rispetto

Dal momento della sua scomparsa Nichiren fu conosciuto con molti nomi attribuitigli dopo la morte che intendono esprimere rispetto per lui o rappresentare la sua posizione della storia del Buddismo. I più comuni sono Nichiren Shōnin (日蓮上人; traducibile come Santo -o Saggio- Nichiren) e Nichiren Daishōnin (日蓮大聖人; dove "Dai sta per Grande). Inoltre la corte imperiale Giapponese ha insignito Nichiren con il titolo onorifico di Nichiren Daibosatsu (日蓮大菩薩; "Grande Bodhisattva Nichiren") e Risshō Daishi (立正大師; "Grande Maestro Risshō); il titolo fu formalizzato nel 1358 e successivamente nel 1992.





Nichiren Daishonin
Introduzione
Dopo 400 anni di pace e sviluppo di cultura nell'epoca di Heian (794-1185), cominciò l'Era di Kamakura (1185-1333). Questo nuovo periodo, si vide la formazione di alcune nuove scuole di Buddhismo, spesso chiamate le scuole buddhiste di Kamakura.
Fu un periodo molto religioso. Le varie scuole tradizionali erano molto addentro al governo imperiale di Kyoto e alcune delle nuove sette, come le varie scuole dello Zen ed altri, erano controllate dalla classe militare che formava il governo dello Shogun a Kamakura.
Il movimento della Terra Pura che fu fondato nel periodo di Heian, crebbe molto nell'epoca di Kamakura ed ebbe larga diffusione fra in popolo. E' interessante notare che tutte le scuole Kamakura iniziarono sul Monte Hiei, uno dei centri principali di studi buddisti e la sede della scuola Tendai.
Tutti i fondatori delle scuole Kamakura (Ryonin Shonin (1072-1132) del movimento Terra Pura di Yuzu Nembutsu, Honen Shonin (1133-1212) della scuola Jodo-shu, Eisai Zenshi (1141-1215) della scuola Rinzai dello Zen, Shinran Shonin (1173-1262) della scuola Terra Pura di Jodo Shinshu, Dogen Zenshi (1200-1253) della scuola dello Zen, Nichiren Daishonin (1222-1281) e la sua dedicazione al Sutra del Loto e fondatore della Nichiren Shu, Ippen Shonin (1239-1289) della scuola Terra Pura di Ji-shu) erano originalmente preti della setta Tendai e studiarono le dottrine Tendai al tempio di Enryakuji sul Monte Hiei.
In effetti, oggi, quando si parla del Buddismo giapponese, vengono subito in mente immagini e le tradizioni che appartengono alle scuole Kamakura, per esempio il Grande Buddha (Amida) di Kamakura, lo Zen e la fede del Sutra del Loto di Nichiren Daishonin.
Questo periodo fu anche un'epoca di miseria, epidemie causate da malattie incurabili come la peste, un periodo di disastri naturali, guerre, fame, enormi incendi, e tanti altre tragedie. Un periodo in cui la gente perse completamente la speranza per il futuro vivendo nel terrore e soffrendo enormemente, in una sorta di rischio continuo di disastri, atti di terrorismo od invasioni straniere.
Nel 1221, l'anno prima della nascita di Nichiren, ci fu un Colpo di Stato ed una enorme guerra civile, chiamata "la Sovversione di Jokyu" in cui il militare si ribellò al governo imperiale. Alla fine della guerra, con tantissimi morti e numerose esecuzioni ed esili per gli sconfitti, il governo si separò in due. La corte imperiale rimase a Kyoto ma senza nessun potere, mentre il vero governo controllato dai militari si trasfirì a Kamakura dove fu costruita un nuovo capitale e sede governativa.
Zennichi-maro, davanti il tempio Tanjoji a Kominato
Gli Anni Giovani
Nichiren Daishonin nacque, e fu chiamato "Zennichi-maro", il 16 febbraio nel 1222 nel villaggio di Kominato nella provincia d'Awa (correntemente nella prefettura di Chiba) sulla costa pacifica, a nord della città moderna di Tokyo. La sua provincia si trova attualmente sul punto più estremo est del Giappone. Infatti, i primi raggi del sole del mattino sopra il Giappone arrivano proprio sulla Provincia d'Awa.
Suo padre fu Nukina Shigetada e sua madre fu Umegiku, e sembra di aver avuto anche alcuni fratelli, ma i nomi di questi fratelli sono sconosciuti. I suoi genitori, volendo dare un'educazione al figlio, inviarono Zennichi-maro ad una scuola preso il tempio principale della zona, Seichoji, situato nelle montagne sopra il villaggio. Quando Zennichi-maro entrò nella scuola del tempio, ricevutette il nome "Yakuo-maro".
A questa scuola, Yakuo-maro studiò i caratteri cinesi, la lingua giapponese, i classici, il buddismo, ecc. Durante questi studi, gli venne la voglia di proseguire ulteriori studi di buddismo e approfondire la sua fede, così Yakuo-maro si decise ad entrare nel monastero di Seichoji, tagliò i suoi capelli e durante una ceremonia di Tokudo e sotto il suo maestro Dozen, fu ordinato e diventò prete buddista, rinominato col nome buddista di "Zessho-bo Rencho".
Praticò e studiò vari aspetti di Buddismo insegnato a Seichoji, come le dottrine e fede della Terra Pura e il Sutra del Loto. Infatti, anche se il tempio fu nominato un tempio Tendai (una scuola originalmente concentrata solamente sugli studi e pratica del Sutra del Loto), all'epoca a Seichoji si praticavano anche i riti di Nembutsu, o Terra Pura.
Il tempio Seichoji sul Monte Kiyosumi, Chiba
Dopo alcuni anni di studio al Seichoji e con il permesso dal suo maestro Dozen, Rencho partì nella primavera all età di 17 anni, per ulteriori studi verso Kamakura. Restò a Kamakura per un totale di tre anni dove studiò per la maggior parte le dottrine e pratiche delle scuole Zen e Terra Pura.
Quando Rencho ebbe deciso di diventare prete e cominciare una ricerca profonda delle dottrine buddiste, fu per 2 ragioni importanti. La prima ragione fu: perché se ci fu un solo Buddha, Sakyamuni, perché ci sono così tante scuole diverse con un'enorme varietà di dottrine e insegnamenti, nonché modo di praticare diversi?
L'altra ragione fu, guardando come la gente della sua epoca soffriva, se il Giappone era un paese pieno di scuole buddiste e aveva una fede profondissima nel buddismo, perché alla nazione e al suo popolo mancavano una protezione divina e perché dovevano soffrire così tanto?
Per comprendere quest'ultimo dubbio di Nichiren si deve tenere conto che la cultura dominante in Giappone era lo SHINTO, una sorta di visione animista del mondo e dell'universo, dove tutto ciò che accade viene visto come collegato con il contesto. Da cui il collegamento che Nichiren faceva fra spiritualità del popolo e grado di "protezione divina" che se ne poteva ricavare. Ovviamente anche il concetto di "divinità" protettrice deriva dalla cultura shintoista.
Queste furono le ragioni non solo perché Rencho decise di diventare prete e del perché andò a Kamakura in modo di approfondire i suoi studi e la sua ricerca. Ma, anche con il desiderio di risolvere le sue domande pregò e chiese al Bodhisattva Kokuzo, l'immagine principale di venerazione al Seichoji il quel tempo, di dargli il gioiello di saggezza in modo di vedere chiaramente la vera intenzione del Buddha.
Dopo aver terminato gli studi a Kamakura e all'età di 20 anni, Rencho tornò al tempio del Seichoji e scrisse subito "I Princìpi dell'Entità dei Precetti Buddisti sono uguali all'Ottenimento della Buddhità".
Però dopo gli studi a Kamakura, gli venne una voglia molto forte di andare al centro buddista più grande della nazione, il centro e tempio principale della scuola Tendai di Enryakuji sul Monte Hiei nel capitale imperiale di Kyoto. Chiese il permesso di andare a Enryakuji al suo maestro, Dozen, il quale rispose positivamente.
Così, Rencho scese nuovamente il Monte Kiyosumi dove era situato il tempio Seichoji, e si incamminò a Kyoto dove restò per un totale di 10 anni di studi, principalmente sotto la direzione e guida del Maestro Shumpan. Prese residenza nel tempio Yodogawa nel complesso di Enryakuji sul Monte Hiei. Dopo studi intensi, Rencho scrisse a 21 anni, "La Dottrina dei Precetti", e, a 22 anni, scrisse "Shikishin Niho Sho" (Le due dottrine di Ambiente e Corpo).
Enryakuji sul Monte Hiei, tempio prinicipale della scuola Tendai
Nel 1246, quando Rencho ebbe 24 anni, scese il Monte Hiei e partì verso il tempio Enryakuji per ulteriori ricerche e studi nei vari templi nelle province circostanti. Visitò gli importanti templi Tendai di Onjoji a Mitsui e incontrò anche il grande maestro Doryu al tempio di Senyuji a Kyoto.
In questo periodo, fino a 1252 quando complì 30 anni, andò sù e giù il Monte Hiei, Monte Koya (il grande centro di studi Shingon) e visitò tantissimi templi a Kyoto, Osaka e Nara, e incontrò una grande varietà di maestri buddisti. Anche durante questo periodo, Rencho studiò tutti i sutra del Buddha Sakyamuni e tutti i commentari a cura dei grandi maestri buddisti cinesi e giapponesi. Alla fine partì dal Monte Hiei e tornò al suo paese di Kominato, salì sul Monte Kiyosumi e rientrò al suo tempio di Seichoji dove raccontò al suo maestro, agli altri insegnanti e ai suoi discepoli-fratelli le sue esperienze a Kyoto, sul Monte Hiei e quanto aveva studiato. Il maestro Dozen, gli richiese di raccontare le sue esperienze e di presentare un sermone nella sala Jibutsu-do nel tempio di Seichoji davanti tutti i preti, i patroni e i crendenti.
La prima recitazione di Namu Myoho Renge Kyo
Per una settimana prima del sermone, Rencho rimasse nella sua stanza preparandosi per la presentazione che si fece il 28 aprile del 1252.
La mattina presto del 28, Rencho si alzò prima del levar del sole e salì il monte Kiyosumi. Rencho aspettò il sole, e mentre il sole appariva, Rencho lentamente recitò Namu Myoho Renge Kyo (devozione al Sutra del Loto). Dopo aver recitato la devozione al sutra, scese dal monte e entrò nel Jibutsu-do dove cominciò a presentare il suo sermone e raccontare i risultati dei suoi studi e ricerche sul buddhismo.
La maggior parte della gente aspettava un discorso che celebrasse le lodi al Buddha Amida, ma Rencho cominciò il discorso con "Namu Myoho Renge Kyo" (anziché l'invocazione "Namu Amida Butzu") che sorprese la gente perché non avevano mai sentito questo modo di recitare.
Subito dopo Rencho cominciò il suo discorso perché aveva recitato Namu Myoho Renge Kyo all'inizio del sermone.
Egli spiegò che dopo tanti anni di ricerca e dopo aver letto tutti i sutra del Buddha, aveva capito profondamente che l'unico insegnamento per il periodo di Mappo, gli ultimi giorni del Dharma, in cui si trovava, era soltanto il Sutra del Loto, e l'unico Buddha da venerare era il maestro eterno Sakyamuni Buddha.
Poi, cominciò di criticare le nuove scuole buddiste di Kamakura, cioè la Terra Pura e lo Zen. Spiegò che mentre la scuola Terra Pura in quell'epoca aveva abbandonato il Buddha Shakyamuni e venerava soltanto un Buddha di un'altro universo, il Buddha Amida, le scuole dello Zen rifiutavono l'uso dei sutra, i quali sono gli insegnamenti del Buddha, e si concentravano esclusivamente sulla meditazione.
Rencho sottolineò che viviamo su questa pianeta che si chiama "terra", il la terra è esclusivamente il regno del Buddha Shakyamuni. Così noi, essendo i figli del Buddha Shakyamuni, dobbiamo venerare soltanto il Buddha Shakyamuni e i suoi insegnamenti (i sutra).
Alla fine, spiegò che il cuore di tutti gli insegnamenti e la propria illuminazione del Buddha, si trova soltanto nel Sutra del Loto, ecco perché era necessaria la dedicazione a questo Sutra.
Alla fine, Rencho utilizzò quell'occasione per dichiarare formalmente la sua esclusiva dedicazione come prete alla pura tradizione Tendai - del Sutra del Loto, e cambiò il proprio nome in "Nichiren" (Loto del sole).
Tantissimi, sentito il discorso di Nichiren, si arrabbiarono non solamente perché Nichiren non aveva venerato il Buddha Amida nel suo discorso, ma perché si era dedicato al Sutra del Loto ed era stato molto critico con le scuole della Terra Pura, Zen, Shingon e Ritsu.
Il barone si arrabbiò moltissimo e voleva uccidere Nichiren, poiché lo considerò eretico nei suoi confronti. Così Nichiren, con l'aiuto dei suoi insegnanti, i preti Joken-bo e Gijo-bo, fuggì con loro, scendendo la montagna con estrema fretta.
Nichiren Daishonin andò subito alla casa dei suoi genitori e li spiegò loro quanto ebbe studiato e capito nella sua ricerca di buddismo. I suoi genitori furono impressionati dalla sua devozione e dalle sue parole, così immediatemente decisero di convertirsi esclusivamente alla fede del Sutra del Loto e ricevettero i nomi buddhisti da Nichiren Daishonin di "Myonichi" per il padre e "Myoren" per la madre, dando loro una silaba Nichi e Ren dal suo nome Nichiren ad ognuno con la parola "Myo" significando "Myo"-ho Renge Kyo.
Nichiren Daishonin
La Propagazione del Dharma a Kamakura
Dopo aver convertito i suoi genitori, Nichiren Daishonin si trasferì al quartiere di Matsubagayatsu in Kamakura, dove costruì una residenza fra le colline in quella zona rustica e lontana dal centro della città.
Dalla sua modesta residenza, Nichiren Daishonin cominciò la propagazione del Dharma nel capitale.
Joben, un vecchio conoscente dai tempi del soggiorno al Tempio Enryakuji sul Monte Hiei, venne a visitare Nichiren Daishonin e nel mese di Novembre, diventò il primo discepolo. Da quel momento in poi, egli fu chiamato con il nuovo nome buddista "Nissho Shonin".
Nell'anno seguente, il nipote di Nissho, Nichiro Shonin, diventò il secondo discepolo. Anche in questo periodo (dal 1253 al 1260 ) tantissime persone cominciarono a recitare l'Odaimoku di Namu Myoho Renge Kyo, tra di loro alcuni notevoli credenti laici di: Toki Jonin, Shijo Kingo, Kudo Yoshitaka, Ikegami Munenaka, tutta la famiglia Toki, Ota Jomyo, Soya Kyoshin e Akimoto Taro abbracciarono la fede del Sutra del Loto e diventarono fedelissimi e importanti seguaci del Daishonin.
Anche se il numero dei credenti continuava ad aumentare, e l'atmosfera fra i discepoli e credenti di Nichiren Daishonin era molto positiva, la società giapponese dell'epoca restava molto ansiosa.
Per più di 30 anni dopo la guerra della "Sovversione di Jokyu" nel 1221, l'intero paese soffriva per numerosi disastri naturali, epidemie e incendi devastanti. Nel 1251, ci fu un grande incendio a Kamakura, e nel 1254 ancora un'altro enorme incendio abbatteva sulla stessa città, bruciando tantissime case e edifici dalla costa fino al quartiere di Nagoe.
Nel 1256, ci furono venti fortissimi, allagamenti, e un epidemia di morbillo a Kamakura, mentre nell'anno successivo ci furono grandi terremoti - sempre a Kamakura - con devastazioni e siccità. Nel 1258 il tempio di Jufukuji e il Magazzino dei Tesori a Wakamiya ( Kamakura) furono distrutti da un incendio e, nel mese d'agosto, alcune tempeste devastarono i raccolti su tutto il territorio nazionale.
Molte persone annegarono in un'inondazione a Kamakura, seguita due mesi dopo da piogge ed altri allagamenti. Finalmente nel 1259, il governo diede ordine a tutta la nazione di recitare il Ninno Sutra per salvarsi dalla fame e dalle epidemie che avevano causato tanti morti nella nazione. Ma le preghiere furono inutili, e così nel mese di dicembre ci fu, ancora, molta fame ed epidemie diffuse a Kyoto e nelle vicine provincie.
La Composizione del Rissho Ankoku Ron
Il 12 giugno nel 1260, il governo dello Shogun diede ordine a tutti i templi buddisti e shintoisti di pregare per la salvezza della nazione dalle epidemie di lebbra, peste ed altre malattie. Nichiren Daishonin vide la situazione nel paese e l'enorme sofferenza del popolo, e così decise di agire per salvare la gente.
Nel seguente mese di luglio scrisse "il Rissho Ankoku Ron" (Teoria per la Stabilizzazione di un Paese Tranquillo e Stabile, basata sui Veri Insegnamenti del Buddhismo) e lo presentò ad Hojo Tokiyori il giorno 16.
Il Rissho Ankoku Ron non era una lettera od una proposta che Nichiren Daishonin aveva scritto all'improvviso, solo per la situazione di quel momento, o per le richieste continue del governo ai preti di pregare per la salvezza della nazione.
Nichiren Daishonin approfondiva i vari sutra e commentari, e preparava le bozze del suo scritto da ben 2 anni prima, andando nella biblioteca, con un archivio di sutra, nel tempio Jissoji a Iwamoto (nell'attuale prefettura di Shizuoka). Lì Nichiren Daishonin incontrò un giovane novizio, che divenne suo discepolo con il nome di Nikko Shonin.
Cominciano le Persecuzioni
La risposta del governo di Kamakura alle sue preoccupazioni di Nichiren, alle sue critiche al governo ed al modo di governare il paese, nonché alle sue speranze per la nazione, non fu positiva.
Arrivò il 27 agosto, sotto forma di un attacco alla sua residenza di Matsubagayatsu, con il tentativo di assassinarlo da parte dei credenti Nembutsu accompagnati da tanti soldati.
Bruciarono e distrussero completamente la sua casa, ma Nichiren Daishonin fuggì alla residenza di Toki Jonin nella provincia di Shimosa (Chiba). La risposta del governo non finì lì, però. Il 12 maggio del 1261, Nichiren Daishonin fu arrestato e mandato in esilio sulla penisola d'Izu.
Discepoli e credenti furono colpiti dalla reazione del governo e dalla condanna d'esilio. Quando la barca che portava Nichiren ad Izu partì, tanti discepoli e credenti erano presenti sulla spiaggia per salutare il maestro.
Il discepolo Nichiro cercò di imbarcarsi sulla nave che portava via Nichiren, perché voleva accompagnare il maestro e aiutarlo durante l'esilio. Ma, un soldato lo colpò con un bastone e rompì il suo braccio.
Quando la nave partì, Nichiren Daishonin si commosse per i discepoli e credenti, ma specialmente da Nichiro, ed iniziò a recitare una parte del capitolo 11 (Kenhoto-hon) dal Sutra del Loto, rivolgendosi al discepolo Nichiro, "La difficoltà di custodire il Sutra" (Hotoge) :
Shikyo Nan ji.

Nyaku Zan Ji Sha.

Gasoku Kangi.

Shobutsu Yakunen.

Nyoze Shinin.

Shobutsu Shotan.

Zesoku Yumyo.

Zesoku Shojin.

Zemyo Jikai.

Gyozu Da Sha.

Sokui Shittoku.

Mujo Butsudo.

Noo Raise.

Dokuji Shikyo.

Zeshin Busshi.

Ju Jun Zen Ji.

Butsu Metsu Do Go.

Noge Go Gi.

Zesho Tennin.

Seken Shigen.

Oku I Se.

No Shu Yu Setsu.

Issai Ten Nin.

Kai O Kuyo.
E' difficile custodire questo sutra.
Io sarò felice di vedere chiunque lo custodisca anche soltanto per un momento.
Così lo saranno anche tutti gli altri Buddha.
Una persona del genere sarà lodata da tutti i Buddha.
Sarà una persona di valore, una che si sforza, che dovrebbe essere considerata come se avesse già osservato i precetti e praticato l'ascesi.
Questa persona realizzerà velocemente l'insuperabile Illuminazione del Buddha.
Chiunque legga e reciti questo sutra in futuro è un mio vero figlio e sarà considerato vivere nello stadio della purezza e della bontà.
Chiunque, dopo la mia estinzione, sia in grado di comprendere il significato di questo sutra, sarà gli occhi dei mondi celesti e terreni.
Chiunque esponga questo sutra anche per un momento in questo terribile mondo, dovrebbe essere onorato con offerte da tutti gli esseri celesti e terreni.
Il movimento delle onde che dondolavano, fece andare su e giù la nave, e influenzò la voce di Nichiren mentre recitava questo brano dal Sutra.
Ancora oggi nella scuola Nichiren Shu, cioè la scuola fondata dallo stesso Nichiren Daishonin, si ricorda questo episodio della storia del maestro recitando "La difficoltà di custodire il Sutra" (Hotoge) con lo stesso ritmo sincopato, in modo da rappresentare le oscillazioni delle onde mentre Nichiren partiva per il suo primo e pericolosissimo esilio verso Izu.
In Esilio sulla penisola d'Izu
Sarebbe opportuno menzionare che Nichiren Daishonin non fu formalmente accusato, processato e condannato per qualche delitto. Quando Nichiren Daishonin tornò a Kamakura dalla residenza di Toki Jonin, fu arrestato ed esiliato. Un esilio che durò per circa 2 anni, dal 12 maggio 1261 al 22 febbraio 1263. I marinai che dovevano portare Nichiren Daishonin ad Ito sulla penisola di Izu, lo abbandarono a Kawana, su una scogliera in mezzo al mare.
Un pescatore, Funamori Yasaburo, trovò Nichiren Daishonin sulla scogliera, e lo portò in un posto più sicuro. Parlando con il prete esiliato, Funamori Yasaburo fu impressionato da Nichiren Daishonin e decise, con l'aiuto di sua moglie, di proteggere, dar da mangiare e assisterlo di nascosto.
Durante il soggiorno di Nichiren ad Ito, il barone della zona, Ito Hachiro Zaemon, si ammalò gravemente. Però, sentendo che Nichiren Daishonin era lì, gli chiese di andare al suo palazzo e pregare per la sua salute.
Nichiren Daishonin iniziò a recitare il Sutra, e così il Barone di Ito, fu guarito dalla sua malattia. In quell'occasione il barone decise di diventare un credente del Sutra del Loto ed un seguace di Nichiren Daishonin.
Dopo essere stato curato, il barone offrì una statua del Buddha Sakyamuni come ringraziamento a Nichiren Il Daishonin tenne questa statua come tesoro per tutta la vita. Alla sua morte Nichiren Daishonin chiese ai suoi discepoli di mettere la statua nella sua camera, nell'alcova e davanti il Mandala Gohonzon davanti ai quali Nichiren Daishonin entrò nel Nirvana.
Durante l'esilio Nichiren Daishonin scrisse il 16 gennaio, 1262, una delle sue opere più importanti: "I 4 Debiti di Gratitudine". Ricevendo il perdono dal governo di Kamakura, ebbe il permesso di tornare. Così egli lasciò Ito e tornò alla capitale. Un anno dopo, però, il Daishonin seppe che sua madre era ammalata. Il padre era già morto 4 anni prima. Tornò subito a casa dalla madre, ormai molto anziana, pregò per la sua guarigione e così la madre si riprese e visse per altri 4 anni. Durante la permanenza nel suo vecchio paese decise di andare a trovare un fedele credente, Kudo Yoshitaka. Fu l'11 novembre del 1264.
La Persecuzione a Komatsubara
Viaggiando nella zona di Komatsubara, in una strada verso la residenza di Kudo Yoshitaka, Nichiren Daishonin e i suoi discepoli entrarono in un piccolo bosco di pini. Il barone della zona, Tojo Kagenobu, nell'aprile del 1253, aveva cercato di uccidere il Daishonin dopo aver sentito il suo primo sermone perchè lo considerava eretico, ed il desiderio di assassinare il prete non gli era passato.
Così Tojo Kagenobu ed i suoi soldati, l'aspettarono nel bosco. Quando Nichiren Daishonin ed i suoi vennero avvistati, Tojo Kagenobu ed i soldati fecero un'imboscata. Kudo Yoshitaka che abitava lì vicino, s'accorse dell'assalto al maestro, e corse subito per aiutare e salvare Nichiren Daishonin.
Durante l'attacco i soldati ammazzarono uno dei discepoli, Kyonin-bo, ed anche Kudo Yoshitaka. Tojo Kagenobu, però, tentando di uccidere Nichiren Daishonin ed i suoi seguaci, cadde dal suo cavallo e morì.
Nichiren si salvò, ma con una ferita profonda da spada sulla fronte ed un polso rotto. Nichiren Daishonin non tornò subito a Kamakura, ma rimase per circa 3 anni nella zona dell'attuale prefettura di Chiba, nelle provincie di Awa, Kazusa, Shimosa e Hitachi per la propagazione del Dharma.
Tornò a Kamakura nel 1268. Il 18 gennaio del 1268, una lettera del governo mongolo arrivò al governo militare di Kamakura, con un ordine alla nazione giapponese di piegarsi a Kublai Khan ed iniziare subito ad offrirgli omaggi in denaro. Se non lo avesse fatto, la nazione sarebbe stata invasa.
La riputazione dell'Impero Mongolo era ben conosciuto dai giapponesi dell'epoca. Una minaccia dai mongoli di questo genere era grave e pericolosa, come una fatta dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale in Europa, e si temette la distruzione ed un olocausto totali.
L'Impero Mongolo
Nel 1209, l'Impero Mongolo iniziò ad espandersi ed annettere paesi Uigur nell'Asia Centrale. Dopo 2 anni, le varie tribù mongole si unirono sotto Genghis Khan ed invasero l'Impero Chin nel nord della Cina. Quattro anni dopo conquistarono i Chin e distrussero la capitale di Shang-tu, con un vasto genocidio che continuò fino al 1226, riducendo la popolazione da 50 a 9 milioni di abitanti. Cinque anni dopo, i Mongoli invasero il Samarkand nell'Asia Centrale. Qui, la popolazione venne massacrata, e soltanto il 25% scampò all'attacco.
Quando Nichiren Daishonin nacque, nel 1222, i Mongoli cominciarono l'invasione dell'India, ma poco dopo conquistarono anche i baroni feudali russi. Le campagne mongole nella Russia e nell'est dell' Europa durarono dal 1237 al 1242, con l'invasione della Polania e la conquista dell'Ungheria nel 1241. Nell'anno successivo, le forze mongole furono viste anche nei pressi della città di Vienna, in Croatia,nella Dalmazia ed a sessanta miglia dalla Venezia.
Nel 1252 i mongoli lottarono contro i Sung nella Cina, mentre i 3 anni successivi videro la campagna mongola nella Persia. Nel 1258 Baghdad, e di conseguenza l'intero Impero Persiano, caddero in mano ai Mongoli. Quando Nichiren Daishonin scrisse il Rissho Ankoku Ron nel 1260, Kublai Khan aveva proclamato lo stabilirsi della Dinastia Yuan.
Così l'Impero Mongolo venne conosciuto dai giapponesi , e dal mondo, come una forza superpotente senza scrupoli ed inumana, inarrestabile, che nella sua via lasciava soltanto stragi, sofferenze ed inimmaginabili distruzioni . Il solo accorgersi che i mongoli stessero pensando all'arcipelago giapponese portò una incredibile angoscia al governo e al popolo.
Quando Nichiren tornò alla sua residenza di Matsubagayatsu, nel 1268, comprese,con non poco timore, che le sue profezie del Rissho Ankoku Ron nel 1260, stavano diventando una realtà. In aprile, scrisse "Ankoku Ron Gokan Yurai" (La ragione per la presentazione del Rissho Ankoku Ron) e la mandò all'ufficiale governativo Hokan-bo. Poi, nel mese di ottobre, scrisse 11 ulteriori lettere di rimostranza agli ufficiali governativi e agli eminenti e influenti preti della comunità buddista di Kamakura. Però, tutti i suoi avvertimenti e suggerimenti, furono ignorati.
Pregando per la Pioggia
Tre anni dopo, nel 1271, il Giappone fu un anno di brutta siccità. Normalmente, verso la fine di primavera arriva la pioggia e, dall'inizio di giugno fino alla metà di luglio, in Giappone piove quasi ogni giorno, per un mese e mezzo. Ma nel 1271, la stagione non arrivò. Così dal 18 giugno fino al 4 luglio, il prete principale del tempio Gokurakuji a Kamakura, Ninsho Ryokan della scuola Ritsu-Shingon, pregò per la pioggia (una necessità vitale per tutto il paese), ma senza successo.
Ma la storia non finisce qui. Prima di cominciare a pregare per la pioggia, Ryokan sfidò Nichiren Daishonin: "Pregherò io per la pioggia alla maniera della tradizione della mia scuola. Se riesco a far piovere, devi rinnegare la fede nel Sutra del Loto e cessare la tua propagazione per sempre, diventando mio discepolo ed abbracciando solo la fede e pratica della ns. scuola. Ma, preghi tu secondo il Sutra del Loto e riesci a far piovere, diventerò io il tuo discepolo. Accetti o non accetti la sfida. Decidi tu." Nichiren Daishonin accettò la sfida.
Dopo l'insuccesso di Ninsho Ryokan nel far piovere durante la severa siccità, Nichiren Daishonin iniziò a pregare, recitando solo il Sutra del Loto e l'Odaimoku di Namu Myoho Renge Kyo.
Poco dopo, mentre Nichiren Daishonin stava ancora recitando, iniziò a piovere. Così la siccità del 1271 terminò. Ninsho Ryokan fu umiliato dalla sua sconfitta, e non mantenne la promessa. Inoltre l'umiliazione non fu solo di Ninsho Ryokan. Questo fu un prete molto noto, e per la sua fama e prestigio, venne inviato a Kamakura e messo nella sua posizione dal governo medesimo. Il governo desiderava una vittoria da parte di Ninsho Ryokan. E, perciò, molto probabilmente, l'umiliazione arrivò anche nel governo. Ma, tutti tacevano, perché - forse - per il momento era meglio ignorare la vittoria dilagante del prete del Sutra del Loto.
Gli avvertimenti ignorati si trasformarono in ulteriori persecuzioni
Avvertimenti e suggerimenti erano davvero ignorati. Ma "ignorare" vuol dire "non dare una risposta". Eppure, nel caso di Nichiren Daishonin, spesso il silenzio del governo e di altre persone influenti, precedette ulteriori persecuzioni e tentativi di tacitare Nichiren Daishonin, ed il suo movimento, per sempre. E l'insistenza di Nichiren Daishonin, nel rimostrare contro il governo militare di Kamakura ed il suo modo di governare, in questo caso non era un'eccezione.
Nonostante le varie persecuzioni ed i tentativi di assassinare o far tacere Nichiren Daishonin, il maestro continuò la propagazione del Dharma. Scrisse, parlò con la gente, predicò per strada (anche se, spesso, molta gente gli gettava pietre per azzittirlo), protestò. Non rimase mai fermo.
La religione del Giappone, una volta, era basata sul Sutra del Loto: il cuore degli insegnamenti del Buddha, ma all'epoca di Nichiren (ed anche prima) man mano il popolo abbandonava questa fede. Di conseguenza, il paese soffriva enormemente. Nichiren Daishonin, perciò,sentiva profondamente la necessità di far tornare il paese alla sua pura fede originale. Per questo non stava mai fermo, mai zitto.
In questo periodo, dunque, tante persone diventarono discepoli o seguaci laici, fra questi Sado Ajari Niko Shonin, Iyo Ajari Nitcho Shonin e Renge Ajari Nichiji Shonin, tre dei futuri "sei Discepoli Anziani".
Ancora una volta, il 10 settembre del 1270, Nichiren Daishonin mandò le sue rimostranze al governo,attraverso il capo della polizia nazionale Hei-no-Saemon. Questa volta, però, il governo ed i suoi deputati non rimasero in silenzio.....
La Persecuzione di Tatsu-no-Kuchi
Senza una qualsiasi accusa o condanna ufficiale del tribunale, il capo della polizia Hei-no-Saemon, accompagnato da numerosi soldati, arrestò Nichiren Daishonin la sera del 12 settembre del 1270, e lo portò - senza nessun processo legale - direttamente al sito dell'esecuzione di Tatsu-no-kuchi, vicino all'isoletta di Enoshima, fuori della città di Kamakura.
Tantissimi credenti e discepoli, come il grande credente laico Shijo Kingo, volendo stare assieme Nichiren Daishonin fino al suo ultimo momento, lo accompagnarono nel cammino dalla sua residenza a Matsubagayatsu fino a Enoshima, recitando l'Odaimoku di Namu Myoho Renge Kyo.
Il gruppo arrivò a Tatsu-no-kuchi e venne preparata l'esecuzione. "Finalmente la società sarà liberata della voce di Nichiren", pensavano i carnefici. I soldati prepararono il prigioniero, togliendogli le veste sacra da prete ed esponendo il suo collo, tutto in funzione della decapitazione.
Discepoli e credenti, piangendo molto, continuavano a recitare Namu Myoho Renge Kyo. Il boia alzò la sua spada. Nichiren recitava Namu Myoho Renge Kyo, non fermandosi un istante. Proprio nel momento in cui il carnefice stava per abbassare la spada e tagliare via la testa di Nichiren, una cometa molto luminosa apparve nel cielo e si avvicinò alla spiaggia ed al sito dell'esecuzione. Tutti i soldati fuggirono terrorizzati. Ma Nichiren Daishonin e tutti i seguaci rimasero ancora lì, recitando l'Odaimoku.
All'Isola di Sado
Poco dopo arrivò, dal governo di Kamakura, un preciso ordine ai soldati di non uccidere Nichren Daishonin; ma, come nelle precedenti persecuzioni, anche questo singolo episodo non finì qui. La persecuzione continuò. Il governo di Kamakura, nella stessa comunicazione, precisava che Nichiren sarebbe stato mandato in esilio all'isola di Sado.
E qui si deve sottolineare che, all'epoca, una condanna di questo genere voleva dire morte sicura, perchè Sado era un'isola fredda ed aspra come la Siberia. Quasi tutte le persone mandate a Sado non tornavano dall'esilio.
Il giorno dopo, il 13 settembre, i soldati tornarono ed arrestarono nuovamente il maestro, portandolo nella vicina città di Sagami, presso la residenza del Governatore di Sado, Honma Rokurozaemon.
Il governo cominciò a muoversi simultaneamente contro tutto il movimento dei fedeli del Sutra del Loto, arrestando i discepoli Nichiro Shonin e Nisshin Shonin, nonchè i preti laici Sakabe Nyudo, Izawa Nyudo e Tokugyoji. I cinque vennero portati nel carcere presso la residenza di Kamakura (vicino al Grande Buddha) dell'ufficiale governativo, Yadoya Mitsunori.
Nichiren Daishonin rimase nella residenza di Honma Rokurozaemon per un paio di settimane, ed il 10 ottobre, partì da Echi, accompagnato da Nikko Shonin e Nichiji Shonin. Il 21 ottobre arrivò a Teradomari, sulla costa. Restò a Teradomari, sulla spiaggia, per 6 giorni ed il 27 ottobre partì con una nave, per Sado. Il 1 novembre arrivò a Tsukahara, sull'isola di Sado. Quasi tutti gli abitanti di quest'isola erano credenti delle scuole della Terra Pura, e naturalmente considevano Nichiren il loro nemico. La permanenza giornaliera fu, perciò, un continuo pericolo di morte. Quasi ogni abitante dell'isola voleva uccidere Nichiren, considerato " il nemico del Buddha Amida".
Come residenza per l'esilio a Sado, il governo aveva dato a Nichiren una capanna aperta, con buchi nel tetto e nelle pareti che lasciavano entrare tanta neve durante il lunghissimo inverno. Non gli davano da mangiare, e fu vietato per legge di dare assistenza ad un esiliato. Se il governo veniva a sapere che qualcuno aiutava Nichiren, costui rischiava di perdere tutto, essere inviato in esilio a sua volta, oppure essere ucciso.
Soltanto parlare con Nichiren Daishonin era un enorme rischio per la vita. Intanto a Kamakura, profittando della lontananza di Nichiren, il governo cominciò a perseguitare tutti i discepoli e credenti. Nichiren Daishonin scrise nel "Onfurmai Gosho", che la situazione era così brutta che " ogni 100 credenti, 99 persone hanno abbandonato la fede". Non sopportavano più d'essere oppressi.
Per alcuni dei seguaci, però, anche se i tempi erano pericolosi la fede non vacillò mai; così, sentendo la mancanza del loro maestro da Kamakura, alcuni discepoli e credenti come Nichiro Shonin, Nichimyo Shonin, e Shijo Kingo, si misero in viaggio verso Sado per incontrarlo.
Nonostante questo terribile situazione, Nichiren Daishonin rimaneva sempre pieno di corraggio e speranza. Così scrisse, nel "Kaimoku Sho" (Apertura degli Occhi), che "un credente del Sutra del Loto è come l'inverno... il quale diventa sempre primavera. Non esiste nessuna persona che recitando il Sutra del Loto che non diventa un Buddha, rimanendo un semplice comune mortale." Ovviamente il coraggio, l'ottimismo e la profonda fede di Nichiren Daishonin fecero impressione a tante gente, perché molti divennero seguaci di Nichiren e devoti del Sutra del Loto, laici ed anche discepoli, di Nichiren Daishonin e credenti e praticanti del Sutra del Loto, come Abutsu-bo e la sua moglie, Sennichiama, il prete in esilio, Sairen-bo, e tantissimi altri.
Questo esilio fu più pericoloso e molto più duro dell'esilio ad Izu. Però fu il periodo più prolifico. Durante l'esilio a Sado, Nichiren scrisse le sue opere più notevoli e importanti. Il 16 e il 17 di gennaio del 1272, scrisse il Kaimoku Sho, l'11 di febbraio il Sado Gosho, e nello stesso anno anche il Kito Sho (Preghiera).
Nel 1273, scrisse il Kanjin Honzon Sho il 25 aprile, e 3 settimane dopo, il 17 maggio, il Shoho Jisso Sho, poi anche nello stesso mese il Nyosetsu Shugyo Sho e Kembutsu Mirai Ki.
Dopo aver scritto queste importantissime opere, l'8 luglio Nichiren Daishonin iscrisse, per la prima volta, il Mandala Gohonzon dei Dieci Mondi come oggetto di venerazione.
Finalmente, nel mese di febbraio, il governo di Kamakura comprese che l'esilio non era giusto. Nichiro Shonin portò il documento ufficiale di perdono a Sado, e, lo presentò a Nichiren Daishonin. Il 13 marzo, Nichiren e i suoi discepoli partirono da Ichinosawa e il 26 marzo arrivarono finalmente a Kamakura.
Due anni e mezzo d'esilio a Sado erano finalmente terminati. Ma, come sempre, Nichiren Daishonin non si fermava mai, e, il mese successivo al suo rientro a Kamakura, presentò al governo (tramite Hei-no-Saemon) la sua 3a ed ultima rimostranza.
Dopo un mese di silenzio, Nichiren s'accorse che il governo stava nuovamente ignorando i suoi avvertimenti. Così decise di trasferirsi sul Monte Minobu, e il 12 maggio del 1274, partì da Kamakura. Arrivò a Minobu, dove rimase per 9 anni, gli ultimi anni della sua vita.
Sul Monte Minobu
I mongoli inviarono emissari al governo giapponese diverse volte, tentando di convincerlo ad arrendersi e cedere all'Impero Mongolo. La prima volta fu nel 1268; poi ben due volte nel 1269 (il 7 marzo e 17 settembre) delegazioni mongole arrivarono in Giappone. Ancora nel 1271, una delegazione mongola venne in Giappone a settembre. (Nota: in quell'anno i fratelli Niccolò e Matteo Polo, assieme il figlio di Niccolò, Marco, partirono da Venezia per la corte imperiale di Kublai Khan. Il viaggio durò sino al 1295)
Ancora nel maggio del 1272 una delegazione mongola arrivò nell' arcipelago giapponese. Ed ecco che nel 1274 l'invasione da parte di un forte paese straniero, predicato da Nichiren Daishonin 14 anni prima nel Rissho Ankoku Ron,si verificò. Le forze mongole invasero il Giappone, attaccarono le isole di Tsushima e Iki, ed uccisero tutti gli abitanti durante il mese di ottobre. Nel settembre dell' anno successivo l'ambasciatore Mongolo venne decapitato al patibolo di Tatsunokuchi.
Accettando l'invito di un fedele credente, il barone Hakii Sanenaga, Nichiren Daishonin si trasferì dunque a Minobu, ed iniziò un ritiro permanente. Ciò non accadde perchè Nichiren Daishonin sentì d'esser sconfitto nella sua vita, dato che dopo 30 anni di propagazione e rimostranze il governo non accettasse ancora il Sutra del Loto e continuasse ad ignorarlo. Il Maestro decise piuttosto di seguire un'antica tradizione cinese, la quale consiglia ad un saggio, se il governo non segue gli avvertimenti dopo 3 rimostranze, di ritirarsi.
Durante il suo soggiorno sul Monte Minobu, Nichiren Daishonin fondò il suo primo tempio, chiamato Kuonji, e scrisse tantissime lettere ed altri documenti importantissimi di dottrina. Inoltre iscrisse tanti Mandala Gohonzon, fece lezioni sul Sutra del Loto per i suoi discepoli, e molto altro per rafforzare la sua scuola e far crescere i discepoli. Il suo "ritiro" a Minobu non fu un periodo rilassante per godere i suoi ultimi anni di vita. Fu, invece, un periodo pienissimo di attività.
Nel mese di dicembre del 1274, Nichiren Daishonin iscrisse un Mandala Gohonzon con la dedica "Per la Salvezza e Protezione di Tutta l'Umanità nei prossimi 10.000 Anni", e dopo lo affidò al suo discepolo Nikko Shonin. Nel 1275, scrisse "Lettera ai Fratelli" e "Selezione del Tempo". Nel 1276, il suo Maestro- Dozen del Tempio Seichoji -morì ed il 26 luglio Nichiren scrisse "Ho'on Jo" (Pagando i Debiti di Gratitudine), dedicandoglielo.
Forse per la stanchezza, o per la sua età ormai avanzata, Nichiren Daishonin nel 1278 si ammalò. Eppure non si fermò, ed iniziò una serie di lezioni sul Sutra del Loto per i suoi discepoli, perchè pensava soltanto al loro futuro ed al loro benessere.
Durante questo periodo, come tutta la sua vita, Nichiren non interruppe la propagazione del Dharma, e tantissime persone cominciarono ad abbracciare la fede. Per esempio, i famosi agricoltori di Atsuhara - Jinshiro, Yaguro e Yarokuro diventarono credenti. Tante persone vennero anche a visitarlo, come Abutsu-bo, che venne la terza volta a Minobu dalla lontana isola di Sado, il 27 luglio 1278. Abutsu-bo aveva 90 anni all'epoca. Fece tutta la strada da solo, perchè voleva soltanto incontrare il suo adorato maestro di buddhismo.
Gli Anni Autunnali
Nichiren Daishonin era lontanissimo da Kamakura, perciò il governo militare ebbe molte difficoltà nel raggiungerlo. Non poteva più perseguitarlo. Ma nel 1279 la mano dell'oppressione, come durante l'esilio a Sado, arrivò nuovamente ai discepoli ed ai vari credenti lontani dalla protezione del maestro.
Il 21 settembre, dopo un tentativo del governo di far loro abbandonare la loro fede nel Sutra del Loto, gli agricoltori di Atsuhara, Jinshiro, Yaguro e Yarokuro, vennero arrestati assieme ad altri 20 credenti. Nel mese successivo, il 15 ottobre, Jinshiro, Yaguro e Yarokuro furono decapitati. Ma non abbandonarono la loro fede. Jinshiro, Yaguro e Yarokuro continuarono a recitare Namu Myoho Renge Kyo fino all'ultimo momento della loro vita.
Un'altro evento molto importante del 1279 accadde il 12 ottobre, quando Izumi-ko Nippo Shonin iniziò ad incidere su legno la prima imaggine di Nichiren Daishonin. Nippon Shonin, dopo questa prima scultura, creò tante altre immagini del maestro. Durante questo periodo le lezioni sul Loto del Sutra continuavano, e durarono fino al 28 maggio del 1280. Nel 1281 Nichiren Daishonin scrisse la sua importantissima opera "Sandai Hiho Sho" (Sulle Tre Grandi Leggi Segrete) in occasione del compleanno del Buddha, l'8 di aprile. Nel novembre dello stesso anno il tempio Kuonji venne costruito sul Monte Minobu, dove Nichiren Daishonin si trasferì.
Nel 1282 la malattia, della quale Nichiren Daishonin soffriva negli anni precendenti, tornò. Il maestro decise di andare alle terme di Hitachi, per curarsi, e partì accompagnato da tanti dei suoi discepoli. Camminò 10 giorni, ma arrivò una stanchezza notevole, e così decise di fermarsi e riposarsi un po', prima di continuare il suo viaggio.
Era vicino al villaggio di Ikegami (nella zona sud della moderna metropoli di Tokyo), dove abitavano i credenti Munenaka e Munenaga. Nichiren Daishonin ed i suoi discepoli si fermarono alla residenza di Munenaka. Mentre stava a Ikegami, Nichiren Daishonin tenne una lezione sul "Rissho Ankoku Ron".
Era ancora ad Ikegami nel mese successivo,perchè sentiva che non poteva proseguire il suo viaggio ad Hitachi. Capì che i suoi ultimi giorni stavano arrivando, e l'otto di ottobre Nichiren Shonin designò i 6 principali discepoli : Nissho Shonin, Nichiro Shonin, Nikko Shonin, Niko Shonin, Nitcho Shonin e Nichiji Shonin, ed incorraggiò il giovane Kyoichi-maro (13 anni d'età, poi divenne Ryuge-in Nichizo Shonin) a diventare prete e propagare l'Odaimoku nella capitale imperiale di Kyoto.
Il 13 ottobre, alle otto del mattino, in presenza di tanti discepoli e credenti, al ritmo della recitazione dell'Odaimoku di Namu Myoho Renge Kyo, il Maestro Nichiren Daishonin entrò tranquillamente nel Nirvana.
I discepoli e credenti salutarono Nichiren Daishonin per l'ultima volta. Alle 9 tutti iniziarono i preparativi per il funerale del loro adorato maestro. Il 16 ottobre Nichiren veniva cremato, ed il 21 ottobre i discepoli partirono da Ikegami con le ceneri del Daishonin.
Durante la processione funebre Nichiro Shonin guidava il corteo, Nissho Shonin era dietro e gli altri anziani e discepoli intermedi erano ad entrambi i lati della bara. Arrivarono al Monte Minobu il 24. Due giorni dopo l'arrivo a Kuonji, iniziò una commemorazione che durò 14 giorni , condotta al Monastero Daibo su Monte Minobu. Il 29 di ottobre Nippo Shonin scolpì una statua di Nichiren Daishonin in occasione del servizio memoriale al 49° giorno.
La processione del funerale di Nichiren Daishonin
Il 23 gennaio del 1283, fu osservata una commemorazione di 100 giorni. In quell' occasione fu preparata dai discepoli una tomba definitiva, alle spalle della prima residenza del Maestro quando arrivò per la prima volta a Minobu.
L'8 giugno del 1288, in commemorazione del 7° anniversario della sua scomparsa, Nichiji Shonin e Nichijo Shonin fecero realizzare una statua di Nichiren Daishonin da Nippo Shonin, eretta ad Ikegami nel tempio costruito dove il Maestro era entrato nel Nirvana. Sempre in commemorazione del 7° anniversario, Nissho Shonin ricordò "Kyoshaku Hisho Yobun" il 28 di settembre.
Nel 1295, il 1° gennaio, Nichiji Shonin partì diretto in Cina ed in India, per la propagazione dell'Odaimoku e della fede nel Sutra del Loto, a piedi. Questo discepolo voleva compiere il grande sogno del Maestro, per la propagazione del Sutra del Loto in Cina e nella terra d'origine del Buddhismo, e per il sacro sogno di "Itten Shikai Kaiki Myoho Mappo Mannen Kosenrufu": che tutti gli esseri nei regni dei 4 mari ritornino a Myoho Renge Kyo, e che questo Dharma sia propagato nei 10.000 anni nell'epoca finale di Mappo e per l'eternità.


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